L’insabbiamento del canale dei pescatori, a Ostia, resta un problema dalla mancata soluzione. O, come commenta a margine dell’incontro con i commissari prefettizi del X Municipio il presidente dell’associazione Canale dei Pescatori Vincenzo Basso, “La soluzione è ancora lontana”.
L’incontro si è svolto il 19 gennaio, alla presenza della Commissione Straordinaria al completo, del Direttore del Municipio Cinzia Esposito, del Comandante della Capitaneria di Porto di Fiumicino, del Comandante la Delegazione di Spiaggia di Ostia, dei titolari dei rimessaggi, dei pescatori professionali, del diving e dell’Associazione Canale dei Pescatori, il cui presidente fa il punto della situazione in merito all’insabbiamento alla foce del canale lidense, che provoca inevitabili gravi ripercussioni sia per l’attività della pesca professionale, che non può essere esercitata, che dei rimessaggi, dei diving e dei pescatori ricreativi, che non possono uscire in mare. Ma ripercussioni negative si registrano ovviamente anche per le attività commerciali presenti a ridosso del canale.
“Il prefetto Vulpiani – ha scritto Basso sulla pagina Facebook dell’Associazione – ci ha comunicato che il Municipio è in attesa dei 70 milioni di euro del Piano di riqualificazione complessivo del Litorale, somma necessaria per gli interventi su Ostia, che comprende interventi anche per il Canale dei Pescatori, come la ristrutturazione dei moli esistenti e il prolungamento di quello di destra per limitare il fenomeno dell’insabbiamento”. Questi soldi, prosegue Basso, servono anche “per la ristrutturazione del ponte del lungomare Caio Duilio e del ponte di Castel Fusano; per la manutenzione e la pulizia dell’alveo del Canale, dalla foce all’interno, per circa 3 chilometri”.
Per l’accreditamento di tali indispensabili fondi la Commissione è in continuo contatto con la Regione e con il presidente Nicola Zingaretti.
“Entro la settimana – ha spiegato il presidente dell’associazione Canale dei Pescatori – sarà pronta poi la gara per appaltare il dragaggio della foce del canale con la quale si ritiene di risolvere il problema dell’insabbiamento. Purtroppo però per l’esecuzione del dragaggio si dovrà attendere l’aggiudicazione dell’appalto, non prima di 60-90 giorni, ma a maggio scadono le analisi delle sabbie, necessarie alla loro rimozione”.
Ma i problemi sono adesso. “Per l’immediato – ha proseguito Basso – cioè per un dragaggio a breve tempo, nell’impossibilità di procedere in regime di ‘somma urgenza’, il Municipio cercherà di coinvolgere i mezzi della protezione civile o del Consorzio di bonifica Tevere e Agro romano. Il comandante della capitaneria di porto Fabrizio Ratto Vaquer, consapevole del difficile momento, ha assicurato la disponibilità e l’assistenza della Capitaneria”.
“Pur rendendoci conto della particolarità del momento – ha concluso il presidente – delle difficoltà della Commissione Straordinaria, preso atto dell’impegno e della disponibilità dell’Amministrazione Municipale purtroppo dobbiamo incassare un risultato non del tutto soddisfacente, insomma, la soluzione è ancora lontana”.