La Raggi aveva arruolato 5 militari a ricoprire ruoli dirigenziali nel Palazzo Senatorio, ma l’incarico è durato molto meno del previsto visto che con l’arrivo del sindaco Roberto Gualtieri sono stati congedati. Per niente contenti dell’accaduto i militari si sono rivolti al giudice del Lavoro che ha iniziato con il reintegrare il generale Fernando Falco.
Il generale Falco doveva combattere il sovrappopolamento dei cinghiali
Assunto dal governo penstastellato, come ricorda La Repubblica, per contrastare il sovrappopolamento di cinghiali, Falco, è tornato a prendere la sua posizione di dirigente comunale e forse riprendere da dove aveva lasciato, almeno fino alla scadenza del contratto previsto tra un anno. Come se non bastasse il generale ha diritto anche a tutti gli emolumenti che avrebbe dovuto ricevere dal momento in cui è stato allontanato ad oggi, ossia oltre 21mila euro.
Il dubbio che il Comune possa ricorrere in Appello
Certo è che seppure il magistrato del Lavoro ha ritenuto il provvedimento con il quale Falco è stato mandato a casa illegittimo, resta da vedere se il Comune accetterà di buon grado la reintegra, oppure se intende ricorrere in appello contro la sentenza. Resta ancora tutto da vedere, ma l’Ente dovrà anche valutare con attenzione il da farsi sia per un eventuale impegno di spesa di un eventuale ricorso davanti al giudice di secondo grado, sia perchè potrebbe innescarsi un accertamento della Corte dei Conti.
D’altro canto l’accordo che il governo Raggi aveva stipulato con i militari prevedeva un contratto della durata di tre anni, ma soprattutto uno stipendio di poco più di mille euro che poco vanno a gravare sulle casse comunali, a fronte della spera di un dirigente che invece costa fino a 140mila euro l’anno. Non resta che aspettare e vedere quale sarà la posizione del Comune, dopo la decisione del tribunale del Lavoro.