Riguardo l’omicidio di Fabrizio Vallo, gli inquirenti stanno ancora indagando sulla morte dell’uomo. L’uomo, all’epoca 48enne, all’epoca era interno ai giri delle sostanze stupefacenti su Ostia Lido, oltre poi ad avere piccoli precedenti di micro-criminalità nel quadrante della Nuova Ostia. La sera che venne ucciso a via del Sommergibile, chi lo freddò sapeva dove abitava Vallo, tanto da chiamarlo addirittura “nome e cognome” prima di trivellarlo di proiettili al corpo.
Omicidio Fabrizio Vallo, i sospetti sullo zio
Il maggior indiziato per questo omicidio, sarebbe proprio lo zio di Vallo. Infatti, le indagini fin dalla morte del 48enne della Nuova Ostia si sono spostate a Isola Sacra, dove risiede E.C., per l’appunto parente della vittima. A destare sospetti, fu una sua auto rinvenuta nel comune di Fiumicino. La Nissan di proprietà dell’uomo, si trovava abbandonata su via Giuseppe Bignami (a pochi passi da Villa Guglielmi). La cosa particolare del ritrovamento, fu quello che venne rinvenuto al suo interno: munizioni e soprattutto esplosivi, che facevano dedurre come l’uomo fosse vicino a una realtà paramilitare.
Su tali ritrovamenti, lo stesso parente di Vallo non ha mai chiarito del perché quelle armi si trovassero nella sua macchina. Mancanza di risposte che, almeno secondo chi indaga, potrebbero anche rispondere alla domanda di “quale pistola sparò a Fabrizio Vallo nel giorno della sua morte?”. Almeno per chi indaga, l’arma da fuoco probabilmente verrà da lì, in una verità che però dovranno stabilire le indagini di rito. Tutto questo mentre E.C. è recluso presso il carcere di Civitavecchia: per lui respinta la possibilità di andare agli arresti domiciliari. Seppur non condannato, è ugualmente accusato dalla Giustizia italiana di detenzioni di armi da guerra, con scorte di armi da fuoco e soprattutto bombe rinvenute all’interno di un’automobile all’interno del quadrante dell’Isola Sacra. Verità che potrebbero essere chiarite solamente con la sentenza definitiva del giudice.
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