Nel 730 del 2023 sarà possibile portare in detrazione le spese sostenute per l’istruzione, per l’università e per la scuola. Si potranno detrarre le spese scolastiche effettuate per tutto il ciclo di studi dei propri figli, dall’asilo all’università per un massimo di 800 euro. Resta fermo l’obbligo dal 2020 di effettuare i pagamenti che si vogliono detrarre con un pagamento tracciabile. Ecco tutti i dettagli.
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Detrazione spese per l’istruzione: i dettagli
Dal 30 aprile 2023 sarà possibile fare la dichiarazione dei redditi e l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione online il modello 730 precompilato. Si potranno portare in detrazione diverse spese, tra cui quelle legate all’istruzione. Per quanto riguarda le spese universitarie sono inclusi i corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali; corsi di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria tenuti presso università o istituti pubblici o privati, italiani o stranieri. Le spese si possono riferire anche a più anni, compresa l’iscrizione fuori corso.
Tra le spese che si potranno portare in detrazione ci sono le tasse di immatricolazione e iscrizione (è valida anche per gli studenti fuori corso); soprattasse per esami di profitto e laurea; la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, se previsti dalla facoltà, poiché la prova di preselezione è propedeutica per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria; la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti.
Per quanto rigurda i limiti per la detrazione, questi variano in base all’area geografica dove si trova l’università e all’area disciplinare cui appartiene il corso d’istruzione. Le righe da compilare nel modello 730 vanno da E8 a E10 della dichiarazione dei redditi, utilizzando il codice 13. Queste indicazioni valgono per la detrazione delle spese sostenute per le università.
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Spese scolastiche per la scuola dell’infanzia
Si ricorda, come già accennato, che l’importo massimo detraibile per le spese scolastiche è pari a 800 euro. Le spese non riguardano solo le università, infatti, sono incluse anche le scuole dell’infanzia e non solo: del primo ciclo di istruzione, ovvero la scuola elementare; della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione. Si possono detrarre le tasse, i contributi obbligatori; l’importo sostenuto per l’ampliamento dell’offerta formativa; il servizio di mensa scolastica; le gite.
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