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Morta Cristina Cimagalli, era docente del Conservatorio di Santa Cecilia e membro del Club Alpino: combatteva con un brutto male

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cristina cimagalli

In queste ore è venuta a mancare la professoressa Cristina Cimagalli, musicista e docente presso il noto Conservatorio di Santa Cecilia. La donna coltivava anche la passione dell’alpinismo, tanto da essere consigliare all’interno del Club Alpino italiano. Al momento del decesso, aveva 62 anni. Come ribadito da fonti vicino all’insegnante, la donna combatteva da diverso tempo con una malattia, che alla fine ha avuto il sopravvento.

La morte di Cristina Cimagalli

La Cimagalli aveva una grande passione per il mondo dell’alpinismo, tanto da svolgere escursioni nel tempo libero e guida all’interno dei percorsi alpini. Poi la sfera professionale in qualità di musicista, che l’aveva portata anche a scrivere diversi libri sull’argomento. Gli studenti del Conservatorio di Santa Cecilia la ricordano così, sulle pagine de La Repubblica Roma: “Le sue lezioni erano meravigliose, il suo modo di spiegare rapiva orecchie, occhi e menti di tutti”. Un’insegnante dalle mille passione, quello che rappresentava la Cimagalli, che oggi è pianta da parenti, cari e soprattutto amici. Come ricorda qualcuno, “una persona che amava profondamente la vita e amava viverla al massimo di ogni suo istante”. 

A 62 anni, un brutto male l’ha portata via. Come dice qualche sua amica, “una brutta malattia l’ha strappata troppo presto alla vita, lei che amava immensamente vivere ogni esperienza”. Parole di cordoglio che sono arrivate anche dal Club Alpino, dove lei ricopriva il ruolo di stimabile consigliera: “Era stata consigliera della sezione, responsabile della commissione Escursionismo sezionale e componente della Scuola sezionale di Escursionismo per la quale aveva curato il manuale ‘Percorsì utilizzato dagli allievi”. Altre persone, la ricordano con queste straordinarie parole: “Era una professoressa eccezionale, una musicista immensa e una persona incredibile. Le sue lezioni erano meravigliose, il suo modo di spiegare tanto appassionato alla materia rapiva orecchie, occhi e menti di tutti. Non capitava mai che, durante le lezioni, ci fosse il minimo brusio o distrazione, da parte di nessuno”.

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