Il tecnico giallorosso: “Non abbiamo molto tempo. Dobbiamo fare una risalita difficile ma non impossibile. Se non vinciamo, le stesse persone che erano a Fiumicino poi mi prendono per un orecchio”
Si è appena conclusa la presentazione del tecnico giallorosso Luciano Spalletti presso la sala conferenze del centro tecnico sportivo Fulvio Bernardini. Ad attenderlo una sala stampa stracolma.
Lo introduce il direttore generale Baldissoni: “Il cambio dell’allenatore è sempre la certificazione di un qualcosa che non sta funzionando in quello che si sta facendo, ma allo stesso tempo è la prima scelta per una soluzione. C’è entusiasmo per un nuovo inizio, si può far meglio. I programmi della Roma non cambieranno, vogliamo migliorarci ogni giorno per arrivare ad alti livelli. Fatemi ringraziare Garcia, ha svolto il suo lavoro alla Roma con estrema passione, passione che sarà indubitabilmente del nuovo allenatore della Roma. Non sto a dirvi chi è Luciano Spalletti e quanto ha fatto bene nella Roma. Cagnucci ha scritto un libro sulle 100 migliori partite della Roma e ben 7 sono della Roma di Spalletti, do il bentornato a Luciano Spalletti”.
Una conferenza stampa durata un’ora dove il tecnico toscano ha parlato della Roma e del suo ritorno nella capitale: “E’ un piacere ritrovarvi. Io sono tornato qua, perché ho già allenato la Roma e so quanto è bello allenare questa squadra in questa città, questo è il motivo per cui sono tornato ad allenare. Ci vorrà un po’ di tempo per tornare al passo con le cose nuove di Trigoria, ho deciso di dormire qui per questo, le imparo prima e così posso essere al nostro e al vostro livello. Posso metterci qualcosa in più sopra. Il primo allenamento ha dato buone impressioni, è normale, ma tutto ciò si è confermato nel secondo e nel terzo allenamento. C’era il rischio che facessero confusione dopo quello che gli avevo detto, ho visto i ragazzi attentissimi, con la voglia che io chiedevo. E’ il miglior messaggio che potevo ricevere dalla squadra. C’era il rischio che qualcuno fosse amareggiato per l’addio di Garcia, sviluppando quindi non al meglio gli allenamenti richiesti, ma non è stato così”.
E sull’avvicendamento tecnico della squadra non sono mancate parole di augurio al predecessore: “In bocca al lupo, Rudi. Qui ha fatto bene, ha lasciato dei record, farà la sua carriera, ha lasciato una squadra che ha fatto anche del buon calcio, io cambierò qualcosa, perché voglio che la squadra faccia un calcio riconoscibile”. Come quello della sua prima Roma? “Quella era una squadra fantastica, che con quel 4-2-3-1 mi emozionava ed eccitava, ma io sono cambiato e cresciuto nel frattempo, possiamo fare anche altre cose”.
Un ritorno in giallorosso chiesto da tre tifosi speciali: “Sono venuto qui perché allenare la Roma è bellissimo, il resto è tutto cancellato, è tutto nuovo. Sono venuto qui perché me l’hanno chiesto tre tifosi speciali, non potevo dire di no ai miei figli. Loro sono sempre rimasti della Roma, mia moglie mi ha mandato la foto di mia figlia a 4 anni con la sciarpa”.
In merito al mercato invernale e alla rosa a disposizione: “Devo prima prendere conoscenza dei calciatori, di alcuni non so bene le qualità, mi sembra di essere già in ritardo, domani si va a giocare. Sabatini è un grandissimo dirigente, se li ha scelti lui delle qualità le hanno. E’ chiaro che ci sarà un confronto, cercheremo di parlare di quelle che sono le cose che possono essere aggiustate, si può migliorare in tutto. Ho letto, anzi me lo hanno detto, che c’è un’ipotesi che io con Sabatini… Gli volevo portare un regalo e me lo sono tenuto. Mi ha chiamato per allenare in questa città, il pensiero me lo terrò per me”.
Si è parlato di tattica e del modulo 4-2-3-1: “Quel modulo sarà riproponibile, ha fatto delle cose meravigliose, mi divertivo, mi sono quasi eccitato. Dicevo quasi che senza allungare il campo si sarebbe sempre fatto quello, ora si farà qualcosa di diverso ed è da provare velocemente, la squadra deve essere apertissima ad assimilare nuove notizie”.
La convinzione di arrivare, almeno tra i primi tre posti, c’è: “Per risalire ci vuole una grande squadra, e noi l’abbiamo, una grande società, un allenatore che faccia meno danni possibile, e una curva che ruggisce, se non ci sarà perderemo una sfida importantissima. Ora vorrei che mi sostenessero. Per me la Sud domani sarà piena”.
Si è parlato anche della società e di Francesco Totti: “Pallotta è innamorato della Roma, per quanto riguarda Totti dovranno parlare solo lui e il presidente del contratto. Io credo che sia giusto così, dal canto mio posso solo dire che a Francesco ho dato in passato tutto quello che avevo, anche di più. Sono certo che lui avrà trasferito alla squadra l’amore e la passione di questa città”.
Massimiliano Gobbi