Codacons non ci sta e insorge di fronte al mancato rispetto delle disposizioni stabilite con una sentenza del Tar, lo scorso anno, con la quale si ordinava a Roma Capitale di migliorare la mobilità per i disabili e la sicurezza stradale. Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori evidenzia come, da un’analisi della situazione esistente non si ‘evince un reale miglioramento per la circolazione per i cittadini, specie disabili, con particolare riferimento all’attuazione del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale’.
Codacons: strade e marciapiedi dissestati, scale mobili e ascensori rotti
Codacons punta l’indice verso scale mobili e ascensori non funzionanti che creano disagi in generale all’utenza, e in particolare agli utenti con disabilità. Nel prospettare un quadro fatto di disagi il coordinamento delle associazioni sottolinea anche il persistere di numerose buche stradali e marciapiedi dissestati. Tutte situazioni che hanno indotto Codacons a sottoscrivere una diffida che ha consegnato nelle mani del Sindaco, Roberto Gualtieri. Nell’avviso si chiede al primo cittadino di intervenire, principalmente, per la messa in sicurezza delle strade romane.
L’organismo pronto a ricorrere nuovamente al Tar
E l’organismo è pronto anche a scendere in guerra, perché ha annunciato che qualora non riceverà risposte presenterà un altro ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio nel quale chiederà la nomina di un commissario ad acta che faccia le veci del Comune e si adoperi per la manutenzione delle strade. Non soddisfatti, per una questione che ritiene di rilevanza primaria in quanto relativa alla sicurezza dei cittadini, il coordinamento delle associazione per la difesa dei diritti degli utenti e dei consumatori è pronto anche a presentare denuncia in Procura chiedendo di indagare sull’ Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Nessuno sconto per Codacons che manifesta solo ed esclusivamente la volontà di risolvere le criticità per gli utenti costretti a servirsi dei mezzi pubblici per spostarsi dentro Roma.
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