La salma di Alessandro Parini, ucciso nell’attentato di venerdì sera a Tel Aviv, è decollata con un aereo che la riporterà in Italia poco prima delle 12.00 di oggi, martedì 11 aprile 2023, ed è attesa all’aeroporto di Ciampino, a Roma. L’arrivo è previsto intorno alle 14.00. Ad attenderla, ci sarà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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La salma di Alessandro Parini in arrivo a Roma per le 14.00 di oggi
Poco prima della partenza dell’aereo, stando a quanto trasmesso, pare si sia svolta una una breve cerimonia con una benedizione da parte di padre Davide Meli, ovvero il cancelliere del Patriarcato latino di Gerusalemme. Intanto, anche sulle pagine della cronaca locale dei media israeliani, il necrologio riporta il nome di Parini: “Il governo e il popolo di Israele sono a lutto per la morte di Alessandro Parini, cittadino italiano, che è stato ucciso in un attentato terroristico venerdì sera sul lungomare di Tel Aviv da un maledetto terrorista”. Il governo e il popolo di Israele “partecipano allo strazio indicibile della famiglia colpita”. A seguito dei primi esami effettuati sul corpo di Yousef Abu Jaber – l’arabo israeliano autore dell’attentato – i medici israeliani hanno escluso l’ipotesi che l’uomo potesse essere stato colpito da un ictus mentre era alla guida del veicolo. La conferma arriva anche dai media locali, che dichiarano la necessità, ad ogni modo, di altri esami che verranno compiuti sempre dallo stesso reparto medico. Sul fatto, un portavoce della polizia di Tel Aviv ha detto che le forze dell’ordine “sono state dell’idea fin dall’inizio che fosse un attentato terroristico. E più indaghiamo e più arriviamo al fatto che è stato un attacco motivato da ragioni nazionalistiche”.
Le indagini e la conferma: gesto premeditato
Il giovane Alessandro Parini è morto a causa dell’impatto violento provocato dall’auto lanciata a forte velocità sulla folla dall’arabo-israeliano Yousef Abu Jaber. Le fonti della polizia, rivelate da Haaretz, sembrano confermare che al termine di esami sul corpo dell’avvocato italiano, non sarebbero stati trovati proiettili. Solamente ferite alla testa e alla schiena compatibili con il violento impatto con il veicolo. Si esclude definitivamente l’ipotesi dell’incidente: le prove sostengono chiaramente la versione per cui Abu Jaber avrebbe agito in “modo premeditato” con l’auto lanciata contro la gente.
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