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VIETATO L’ACCESSO AL CANILE: PERCHE’?

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Pomezia ama gli animali, abbiamo più volte affermato. Diversi bau park sparsi per il territorio, numero verde per la segnalazione di maltrattamenti, forse addirittura, per la prossima estate, una bau beach. Benissimo, ma non basta. Perché le aree di sgambamento sono pensate per quelle bestiole che, fortunatamente, hanno una “famiglia”. Ma ai randagi chi ci pensa? Soprattutto a quelli che sono rinchiusi nei canili, e nella fattispecie a “Le Tre Querce”? E’ quello che si chiedono in molti dopo che ai volontari dell’Associazione cinofila “Marilù” è stato vietato di andare all’interno del canile, dove prestavano cure e coccole ai cani abbandonati. Tra i molti, questa domanda se l’è fatta anche il consigliere comunale Antonio Maniscalco, che ha inviato una formale lettera al Sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, all’Assessore all’Ambiente Daniele Martinelli ed al Dirigente del Settore Tutela Ambiente Giuseppe Giancotti, oltre che all’Osservatorio Regionale Tutela Animali della Regione Lazio, attraverso la quale informa di essere stato “stato portato a conoscenza che dal giorno 10 marzo la proprietà del canile “Le Tre Querce” di via delle Monachelle ha interdetto l’accesso al canile da parte dei volontari dell’Associazione Cinofili Marilù, senza addurre alcuna spiegazione plausibile – scrive Maniscalco – e che il fatto si è ripetuto anche sabato 11 marzo, quando i cancelli del canile sono rimasti chiusi anche ai privati cittadini che si erano recati in visita per valutare delle eventuali adozioni, ed a nulla sono valsi i tentativi di rintracciare telefonicamente il proprietario per ricevere informazioni”. Ciò lascia presupporre, spiega il consigliere, che il divieto di ingresso potrebbe perdurare anche nei prossimi giorni, nonostante l’Associazione sia operativa in loco da quasi dieci anni, grazie anche ad un accordo avvenuto nel 2001 tra la proprietà e la ASL veterinaria RMH, in seguito integrato dall’atto di convenzione tra il Comune di Pomezia e la stessa Associazione Marilù. Ed è proprio il Comune di Pomezia che ha affidato all’Associazione Marilù l’incarico di collaborare con l’Amministrazione Comunale nella realizzazione di varie iniziative tra cui, la vigilanza del rispetto delle normative vigenti a tutela degli animali e ad iniziative volte alla cura ed al benessere degli animali presenti presso il canile, soprattutto dopo il sequestro giudiziario della struttura, avvenuto nel 2008, quando l’Associazione Marilù è stata investita del compito di Custode Giudiziario da parte del Giudice titolare. “Accertato che, a causa del divieto di accesso al canile, l’Associazione Marilù non è più in grado di svolgere il compito di vigilanza affidato dal Comune di Pomezia, oltre che di consentire ai cani reclusi l’uscita dai recinti, di supportare la direzione sanitaria del canile nel segnalare gli animali che presentano patologie particolari e, non ultimo, di seguire le singole adozioni – prosegue Maniscalco – chiedo al Sindaco, all’Assessore e al Dirigente del Settore Ambiente di intervenire subito con una ordinanza di sospensione immediata del pagamento delle rette economiche previste per il mantenimento degli animali ospitati nel Canile “Le Tre Querce” fino a quando non sarà ufficialmente revocato il divieto di accesso al canile dei volontari dell’Associazione Cinofili Marilù, a garanzia di un’accettabile qualità della vita dei cani reclusi nel rispetto di quanto previsto dal regolamento Tutela Animali”. Toccare il portafoglio, forse l’unico punto sensibile, del proprietario del canile per riportarlo a miti consigli, insomma. E, visto il comportamento, forse l’unico modo per ottenere risultati in tempi brevi.

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