Dopo la chiusura del TMB di Rocca Cencia, s’inasprisce il rapporto tra Roma Capitale e i territori dell’area Metropolitana sul rapporto dei rifiuti. Dopo le contestazioni al sindaco Gualtieri dei Comuni di Albano, Pomezia e Ardea per dissentire sul posizionamento di un inceneritore nella zona di Santa Palomba, ora anche il sindaco di Guidonia avverte il Primo Cittadino romano, esplicandogli come “i rifiuti di Roma non sono benvenuti al TMB Inviolata”.
L’attacco del sindaco di Guidonia a Gualtieri sui rifiuti
Mauro Lombardo, sindaco del Comune di Guidonia Montecelio, non ci sta. Attraverso un comunicato stampa, il Sindaco attacca Roberto Gualtieri, rifiutando che a Guidonia vengano portati i rifiuti di Roma: “La Capitale smaltisca i rifiuti nel suo territorio, non a Guidonia Montecelio. È davvero sorprendente e singolare che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri tenti di accreditare come un ‘successo’ la chiusura del tmb di Rocca Cencia e, nel contempo, insista per l’utilizzo del tmb a Guidonia Montecelio, tra l’altro mai entrato in funzione e interessato da più ricorsi”.
I cittadini di Guidonia Montecelio, già oggi in mattinata, appostandosi nei pressi della struttura hanno individuato un anomalo “via vai” di camion dell’AMA. Anomalo perchè, come diceva lo stesso sindaco Lombardo, la struttura di Inviolata non è mai andata in funzione per diversi ricorsi amministrativi.
La risposta del sindaco Lombardo sul TMB Inviolata
Prosegue il sindaco Lombardo: “Gualtieri, piuttosto – aggiunge il sindaco – si sarebbe dovuto impegnare a migliorare le condizioni di esercizio dell’impianto di Rocca Cencia e non a cercare scorciatoie nel tentativo di scaricare l’incapacità dell’Amministrazione capitolina a gestire lo smaltimento dei propri rifiuti in danno ai residenti di Guidonia Montecelio. Tentativo, sia ben chiaro a tutti, al quale ci opporremo con tutti gli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento”.
“La nostra agenda ambientale non è compatibile con l’apertura dell’impianto di tmb all’Inviolata – conclude Lombardo – e, pertanto, non siamo disponibili a subire passivamente decisioni assunte in altre sedi decisionali”.
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