Nuove verità emergono sul caso del deputato Aboubakar Soumahoro, costretto a dimettersi dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra dopo lo scandalo delle cooperative gestite dalla sua compagna e la suocera. Secondo le indagini portate avanti dalla Procura di Latina, i soldi delle coop sarebbero stati impiegati in altro modo piuttosto che per i migranti. Infatti, ben due milioni d’euro sarebbero stati investiti per compare vestiti di lusso e addirittura lanciare un resort nel continente africano.
Le spese folli delle coop del caso Soumahoro
Tra le protagoniste dello scandalo legato alle cooperative, spunta l’accusa verso Liliane Murekatete, ovvero l’attuale compagna del parlamentare Soumahoro. Proprio la donna, avrebbe speso grandi quantità di denaro legate alle cooperative di famiglia per compare vestiti di lusso. Una situazione che già era emersa nello studio di Corrado Formigli su Piazzapulita, con Soumahoro costretto a difendere la compagna con il famoso “diritto al lusso”.
Ma la bolla dello scandalo inghiottirebbe tutta la famiglia della Murekatete, spingendo gravi accuse della procura anche in direzione Marie Therese Mukamitsindo (mamma di Liliane e riferimento culturale del Centrosinistra in fatto di immigrazione) e il figlio M.R., con quest’ultimo che avrebbe utilizzato una parte di quei soldi per lanciare un resort in Africa. La vicenda includerebbe anche due cognati della Mukamitsindo, oltre due collaboratori interni alle loro cooperative.
Soldi e vestiti, poi i migranti senza acqua e mangiare
“C’è anche il diritto alla moda, all’eleganza”. Il caso di Aboubakar Soumahoro è la fotografia di una caso di grave ingiustizia, dove la famiglia Mukamitsindo sperperava quantità di denaro e lasciava alla fame numerose persone migranti arrivate in Italia dall’Africa in cerca di fortuna. Una denuncia fatta dagli stessi migranti africani, che raccontavano lo scandalo attraverso le telecamere di Striscia la Notizia. Mentre Liliane Murekatete spendeva ingenti quantità di denaro in vestiti di grandi firme o addirittura servizi fotografici osé, i migranti non ricevevano nemmeno i soldi per comprarsi un panino o una bottiglietta d’acqua.
Caso Soumahoro, in liquidazione la coop dello scandalo: stipendi mai pagati per oltre 400.000 euro