Ha combattuto con tutte le sue forze, ma Francesco Sandrelli, pittore di Cortona (in Toscana) non ce l’ha fatta e dopo mesi di agonia ha perso la vita in ospedale, dove il suo cuore ha smesso di battere il 24 marzo scorso. Lui viaggiava a bordo della sua Golf, era il 6 febbraio, quando per cause da accertare si è verificato un cortocircuito e l’auto ha preso fuoco. L’abitacolo in fiamme sul GRA, tra Trionfale e Casal del Marmo, l’uomo che cerca di mettersi in salvo, di liberarsi da quelle fiamme. Ma invano.
Una tragedia nella tragedia: mentre lui era ormai una torcia umana, qualcuno di passaggio ha pensato bene di tirare fuori dalla tasca lo smartphone e di riprendere quella drammatica scena, poi finita sui social e sulla pagina Welcome To Favelas (che ha deciso di eliminare il video, che era già diventato virale). Forse Francesco Sandrelli poteva salvarsi, se solo qualcuno si fosse fermato ad aiutarlo. Prima che quelle fiamme, che hanno avvolto il pantalone, ricoprivano tutto il suo corpo. Senza lasciargli scampo: ustioni troppo profonde, ferite troppo gravi e i medici che si sono dovuti arrendere.
Il video di Francesco Sandrelli che va a fuoco sul GRA
Il video è stato eliminato, ma le immagini di chi, purtroppo, lo ha visto, restano impresse. E sono difficili da togliere dalla mente. Prima un cortocircuito all’interno della macchina, poi Sandrelli, pittore di 54 anni, che cerca di liberarsi, di uscire dall’auto. I pantaloni in fiamme, lui che tenta di chiedere aiuto sul Grande Raccordo Anulare. E qualcuno, dall’altra parte, che filma la scena. Con ironia: ‘Stai prendendo fuoco, madonna che caldo‘. Quasi a deriderlo, senza prestare soccorso.
Ora la Procura di Roma vuole vederci chiaro e sta indagando per risalire all’autore del filmato. Il pm ha aperto un fascicolo per omissione di soccorso ed è probabile che vengano ascoltati anche gli amministratori della pagina Welcome To Favelas: a loro era stato inviato il video, quello poi rimosso sui social. Quando, ormai forse, era troppo tardi.
Mesi di agonia in ospedale, poi la morte
Mentre Francesco Sandrelli andava a fuoco, lui che si era fermato al lato della carreggiata perché aveva capito che qualcosa non andava nella sua auto, qualcuno di passaggio ha filmato la scena. E in una situazione così drammatica ha saputo essere ironico, con commenti pungenti e dichiarazioni che oggi, con il senno di poi, fanno ancora male. Quell’uomo, che era diventato una torcia umana, è morto dopo quasi due mesi di agonia. Poteva salvarsi? La domanda è lecita, soprattutto perché le sue condizioni fin da subito sono apparse critiche ed era stato richiesto l’intervento dell’eliambulanza. Se qualcuno si fosse fermato e avesse allertato con qualche minuto d’anticipo le forze dell’ordine e l’ambulanza, il pittore si sarebbe salvato? Una risposta, purtroppo, non c’è. Ma resta la rabbia per chi davanti a una tragedia simile ha filmato tutto, forse per una manciata di like e di commenti. Quando, in “gioco”, c’era una vita. E di divertente c’era ben poco. Intanto, oggi, nella chiesa del Cristo Re di Camucia si terranno i funerali dell’uomo.