Arrivano ulteriori dettagli sul caso Willy Monteiro. Una testimonianza riportata nel documento della difesa di Gabriele Bianchi ripresa dagli atti del processo d’Appello sull’omicidio di Monteiro Duarte, avvenuto nella notte fra il 5 e il 6 settembre del 2020, recita: “Ho visto Belleggia che dava un calcio sul petto a Willy, facendolo cadere contro un’automobile“. Come riportato da Fanpage, si tratta della testimonianza di S.C., l’amico di Willy che, quella drammatica sera aveva provato in tutti i modi a proteggerlo.
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La difesa dei Bianchi tira fuori la testimonianza dell’amico di Willy
E intanto, ricordiamo, il processo per le lesioni subite da S.C. deve ancora avere inizio. E per quanto la sua testimonianza fosse stata rilasciata proprio all’indomani dell’aggressione brutale e violenta, non era ancora stata resa disponibile per la Corte d’assise di Frosinone. In queste ultime ore, però, ecco che la difesa dei fratelli Bianchi, entrambi in carcere al momento per scontare la condanna all’ergastolo per omicidio volontario aggravato, ha presentato l’inedito documento in cui sembra evincersi che il calcio”fatale” sarebbe stato sferrato dall’amico Francesco Belleggia, condannato in concorso a 23 anni (la quarta condanna, invece, è nei confronti di Mario Pincarelli, a 21).
La testimonianza dell’amico: cosa aveva dichiarato
Spuntano, dunque, delle informazioni inedite, ovvero quelle della testimonianza dell’amico di Willy, S.C., dove emerge un comportamento diverso da parte di Belleggia: secondo la testimonianza, infatti, sarebbe stato lui a sferrare il colpo che, secondo quanto emerso dalla perizia del medico legale, potrebbe essere stato fatale per Willy. Sino ad ora, però, la gran parte delle testimonianze erano concordi nell’indicare Gabriele come autore del calcio, sferrato con la pianta del piede come di solito avviene nell’Mma, la disciplina che veniva praticata dai Bianchi. Stando alle parole dell’amico di Willy, Gabriele Bianchi non avrebbe potuto picchiare il giovane Willy, poiché in quel momento era intento nel dare un calcio proprio a lui che, intanto, era giunto a soccorso dell’amico. Aveva dichiarato: “Mi è arrivato un colpo sul collo e sono caduto a terra”, sostenendo così una versione in parte diversa da quella rilasciata nella testimonianza di prima grado.
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