Roma. Sono troppe le aggressioni che si verificano nelle carceri, così come le violenze in generale, e che hanno come vittime proprio gli agenti di polizia penitenziaria del territorio. Per tale ragione, è prevista per la giornata di domani, lunedì 27 marzo 2023, una manifestazione di protesta promossa dalle organizzazioni sindacali di tutta la regione. Ecco tutti i dettagli e le motivazioni nell’approfondimento.
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Le ragioni della manifestazione della Polizia Penitenziaria a Roma
Per la giornata di domani, dunque, lunedì 27 marzo 2023, tutte le organizzazioni sindacali regionali della Polizia Penitenziaria – Fns Cisl, Sappe ,Uilpa, Uspp, Sinappe, Osapp e Fp Cgil – hanno organizzato una manifestazione che si svolgeràdavanti all’istituto penitenziario di Regina Coeli, a partire dalle ore 10.00 fino alle 13.oo. L’obiettivo della protesta è quello di denunciare le principali problematiche con cui ogni giorno devono fare i conti gli agenti, tra cui anche la carenza di personale. Alla manifestazione parteciperanno tutti i responsabili Territoriali delle provincie di Roma, Rieti, Viterbo, Latina e Frosinone, e inoltre anche il personale appartenente agli Istituti e servizi vari Minorili della regione. Da sottolineare, infatti, che le aggressioni al personale nelle carceri del Lazio risultano essere state 42 nel 2021, 33 nel 2022 e già 17 nel primo trimestre 2023.
La protesta delle organizzazioni sindacali
La Fns Cisl Lazio resta basita, tra l’altro, come dichiarato, dalle dichiarazioni di stampa del Ministro della Giustizia, il quale aveva fatto la sua prima visita in data 03.11.2022 in merito alla dismissione dei vecchi istituti – in un progetto a lungo termine – tra i quali anche quello di Regina Coeli, rendendolo disponibile sul mercato. Come le organizzazioni sindacali ricordano in una nota stampa: ”Si dimentica che negli anni l’Istituto è stato oggetto di innumerevoli interventi all’interno dei reparti che hanno migliorato le condizioni dei detenuti e anche quelle del personale di polizia penitenziaria. Nel carcere vi lavorano oggi circa 553 persone tra personale di polizia penitenziaria (516), amministrativi (34) ed educatori (03). Il numero di detenuti previsti è 628 ma attualmente sono 990.” Poi, sempre sul tema, aggiungono: ”Dispiacerebbe vedere un carcere vecchio che ha sempre funzionato diventare un altro hotel, e passare invece in un carcere nuovo in periferia dove spesso il compito del personale di polizia penitenziaria si aggrava soprattutto riguardo il trasferimento di detenuti verso il Tribunale o anche verso gli ospedali – spesso nelle nuove costruzioni ci sono vere e proprie mancanze strutturali . Probabilmente occorre usare molta cautela nel chiudere un carcere o peggio ancora nel spostarlo dal centro della città”.
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