Roma. C’è chi pensa che alcune memorie e nostalgie siano appannaggio o prerogative delle vecchie leve, delle vecchie generazioni, e che prima o poi le nuove generazioni riusciranno a lavare via la ‘macchia nera’ del nostro passato. Purtroppo, però, la cronaca racconta altro. C’è, infatti, un’ombra nera che cala sulle scuole di Roma. Anche perché, la lontananza generazionale si traduce anche in mancanza di memoria storica, e così, tutto ciò che si dimentica, si può ripetere, ancora.
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L’ombra degli ultras neri nei licei di Roma
Un’onda nera, dicevamo, che non fa altro che estremizzare i valori della destra suprematista. Un movimento di pensiero che si avvale anche dei modi violenti tipici degli ultras, oltre che di un vocabolario anacronistico, ma dal chiaro richiamo ideologico. Tale movimento ruba e brucia anche gli striscioni dei collettivi studenteschi di sinistra, un po’ sulla falsa riga dei serbi della Stella Rossa di Belgrado, lanciando volantini contro quella che definiscono la ”follia gender”, al grido di “basta odio antifascista”. Il tutto, poi, coronato da una vera e propria attività di propaganda, che si munisce di manifesti abusivi sulle scuole, con slogan che hanno i caratteri tipografici utilizzati dall’estrema destra. Non solo ragazzi, studenti, ma anche professori e docenti che cavalcano la medesima onda.
Il caso del liceo Giulio Cesare
L’ultimo caso eclatante è quello raccontato dal collettivo Zero Alibi del liceo Giulio Cesare, lista spiccatamente di sinistra che ogni giorno porta avanti le battaglie per il rispetto dell’identità di tutti e per una didattica più inclusiva, che si anche al passo con i nuovi tempi che corrono. Come loro stessi hanno raccontato, durante la campagna elettorale per la rappresentanza studentesca il loro striscione è stato rubato. Poi, eccolo ricomparire in un video dal mittente anonimo: lo striscione era esposto al contrario e letteralmente dato alle fiamme. Facile il parallelo con lo striscione dei Fedayn a Belgrado.
Parla il collettivo Zero Alibi
Dal collettivo, ecco che che ci sono pochi dubbi sugli artefici: ”Lo striscione bruciato è quello della Lista Zero Alibi, che ci era stato rubato l’ultimo giorno della scorsa propaganda mentre era appeso ai cancelli della nostra scuola insieme agli striscioni di tutte le altre liste. Non essendoci nessun testimone, dato che in quel momento ci trovavamo a lezione, abbiamo potuto soltanto fare delle ipotesi, che oggi, a distanza di mesi, sono risultate corrette. Coloro che hanno prima rubato e poi bruciato il nostro striscione sono i fascisti del nostro quartiere, gli stessi che da tre anni combattiamo all’interno della nostra scuola. Il movente del gesto è proprio questo: da anni il Giulio non è più la scuola nera che era un tempo; il nostro collettivo ha posto un’alternativa ai fascisti, che ormai costituiscono la minoranza.”
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