Spaccio di metanfetamina e sfruttamento della prostituzione. Una indagine alla quale hanno collaborato i carabinieri di Roma, Toscana e Grecia per un giro di affari in merito ai cui risvolti sono arrivate le rivelazioni di un collaboratore di giustizia di nazionalità cinese, grazie alle quali 47 persone sono state destinatarie di un provvedimento restrittivo.
Stamattina il blitz dei carabinieri e l’esecuzione delle misure restrittive
L’operazione è scattata nelle prime ore di stamattina, venerdì 24 marzo. Gli uomini dell’Arma hanno dato seguito l’ordinanza a firma del giudice per le indagini preliminari che ha disposto per 19 persone la custodia cautelare in carcere, per 16 i domiciliari e per altri 12 il divieto di dimora.
Le indagini non sono scattate per caso, è stato un collaboratore di giustizia a indirizzare gli investigatori verso il business della droga e del sesso che vedeva coinvolti cittadini cinesi, italiani e filippini. Le indagini avrebbero appurato un giro di affari internazionale grazie al quale si commercializzavano varie specie di stupefacenti: metanfetamine, ketamine, yaba e shaboo. E oltre alla droga c’era anche la prostituzione di ragazze che venivano costrette a vendere il proprio corpo.
Le indagini hanno avuto origine dall’omicidio di una donna a Torpignattara
La morte sospetta di una donna a Torpignattara l’11 febbraio del 2010 è il filo conduttore di questa ulteriore operazione. In quel caso gli inquirenti trovano una 35enne morta verosimilmente per strangolamento. Un omicidio che si era consumato in un appartamento di via Pietro Rovetti, nel quale la vittima viveva insieme ad altri connazionali, uno dei quali è proprio il collaboratore di giustizia cinese che alla 35enne era legato emotivamente. Il pentito ha raccontato agli investigatori alcuni aspetti dei quali le forze dell’ordine erano del tutto ignare. Si tratta di dettagli che hanno consentito di mettere a segno il blitz di oggi, con l’esecuzione delle 47 misure restrittive.
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