È stata una mattina tragica quella di oggi, venerdì 24 marzo, per una mamma di nazionalità nigeriana. Il suo piccolo di soli 20 giorni, aveva un’evidente emorragia che l’ha mandata nel panico. Sono stati momenti concitati per la donna che è scesa in strada in cerca di aiuto e vicino casa, in zona Colonna, ha trovato una gazzella dei carabinieri ai quali ha chiesto aiuto. I militari hanno allertato il 118 e si è innescata una corsa per salvare la vita al piccino.
La corsa disperata per salvare la vita del neonato
Una corsa disperata contro il tempo quella dei sanitari, scortati dagli uomini dell’Arma, che, purtroppo, s’è rivelata vana. Il bimbo è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale di Tor Vergata già morto. Ora, per la Procura di Velletri vuole vederci chiaro e ha aperto un fascicolo di indagine. L’ipotesi che si sta facendo spazio tra gli investigatori è che una circoncisione fatta in casa alla piccolissima vittima possa aver provocato la tragedia.
La salma del piccolo a disposizione dell’autorità giudiziaria
La salma del piccolo è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria, e su di essa verrà svolto esame autoptico, nelle prossime ore verrà dato incarico a un medico legale. Al perito spetta sciogliere ogni dubbio circa le cause del decesso. Tutto questo mentre si sta facendo sempre più spazio l’ipotesi che la mamma del neonato possa essere iscritta nel registro degli indagati per omicidio colposo assieme a colui o coloro che hanno materialmente praticato la circoncisione. Una tragedia nella tragedia.
Ma per i nigeriani è una questione culturale che affonda le sue radici in migliaia di anni fa. Un rito religioso che segna il patto di alleanza tra Dio e il popolo di Israele, ma che con il tempo e il contatto con altre genti, ha assunto anche il significato di differenziazione da esse. Un atto dovuto, quindi, dal quale la donna, probabilmente, non avrebbe potuto esimersi neanche volendo.