È allarme per la reperibilità di medicinali che sembrano essere ‘scomparsi’ dalle farmacie. Tanta la preoccupazione per farmaci, tra i quali anche anti epilettici salvavita e antibiotici per bambini che sono diventati introvabili, perché terminati. Le malattie di questo inverno hanno fatto terminare le ‘scorte’ e anche i medici hanno difficoltà a reperire i medicinali. Sembrerebbe che il post-pandemia abbia fatto pagare un caro prezzo alle persone che lo scorso inverno hanno dovuto fare i conti con una lunga serie di malattie respiratorie, virus e infezioni.
A lanciare l’allarme è l’Agenzia del farmaco
A lanciare l’allarme è proprio l’Aifa, l’agenzia del farmaco, come riporta Il Messaggero, che sottolinea come nell’ultimo trimestre la carenza di farmaci stia aumentando. Nelle farmacie di Roma, per settimane non sono stati disponibili insieme al Momendol e al Brufen, anche l’Ibuprofene e Tachipirina sciroppo. E di recente si registra anche la carenza di Tegretol e Frisium.
Il dopo Covid, virus che ha dato fondo alle scorte di molti medicinali, ma anche il conflitto in Ucraina che ha fatto lievitare i prezzi, hanno inciso notevolmente sulla produzione dei farmaci. Le spese per la carta, il vetro, plastica e alluminio – tutto materiale utile al confezionamento – sono schizzate alle stelle. E questo non ha fatto altro che accrescere la già lunga lista di medicinali ‘introvabili’.
I medici di base tamponano la situazione con medicinali equivalenti
Ultimamente, infatti, si sono aggiunti pure antipertensivi, antidepressivi e diuretici. I medici di base stanno facendo quello che possono per fare fronte a questa situazione di emergenza. Prescrivono, cioè, farmaci ‘equivalenti, anche detti generici, che hanno gli stessi principi attivi e, quindi, garantiscono la stessa efficacia al paziente. Ma quest’ultima è una possibilità che può essere adottata solo in caso di antibiotici e non certo per gli antiepilettici e per i farmaci salva vita.