È iniziato oggi a Latina il processo nel quale si è seduta la vittima dei presunti atti di nonnismo che si sarebbero consumati cinque anni fa nella caserma dell’Aeronautica, il 70esimo stormo. Doveva essere una festa per Giulia Schiff: l’inizio della sua carriera, dopo aver superato l’ultimo esame di volo. Era felice e sicura che sarebbe stata festeggiata, anche lanciata in piscina, pare fosse una consuetudine. Invece una volta atterrata, sarebbe sì stata buttata in acqua, ma anche presa a frustate, ben 100, con dei rami di alloro.
La vittima ha raccontato cosa le hanno fatto al battesimo del volo
È stata proprio Giulia a ricordare, oggi, nel Palazzo di giustizia del capoluogo pontino, come sono andate le cose il 7 aprile del 2018, durante il rito del battesimo del volo. Nonostante La Schiff fosse in Ucraina, dove prima ha prestato servizio nella brigata Internazionale, poi si è sposata e dedicata al volontariato, è tornata in Italia proprio per testimoniare nel processo.
Il racconto di Giulia
Ha 24 anni ed è originaria di Mira, nel veneziano, Giulia, ma ha scelto di vivere in Ucraina insieme al marito, un ex soldato. Hanno fondato una organizzazione di beneficienza e il loro impegno ora è incentrato su questa iniziativa. Nonostante tutto, oggi, 20 marzo, la 24enne è arrivata in tribunale a Latina per raccontare di essere stata spinta con la testa contro l’ala di un aereo, frustata e lanciata in piscina, il tutto ripreso in un video nel quale si sentono anche le urla di Giulia e i commilitoni che ridono.
Per quei fatti sono otto i sergenti che siedono sul banco degli imputati per quell’episodio di nonnismo. Non resta da vedere se i militari, di fronte alle prove documentali, fatte non solo di un video, ma anche di foto presentate dal legale della vittima, saranno in grado di chiarire la loro posizione.
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