Sembra davvero un paradosso ma purtroppo non lo è. Ha davvero dell’incredibile quanto accaduto nel weekend a Campo Ascolano, a Torvaianica, dove alcuni incivili hanno nuovamente sversato dei rifiuti lungo la pista ciclabile di Via Arno, situata al confine con il X Municipio di Roma Capitale; il che, purtroppo, non è certo una novità se non fosse per il fatto che proprio in quelle ore si stesse tenendo nel quartiere una mostra fotografica riguardante…proprio l’attività di recupero di tutta la spazzatura dal percorso della pista ciclabile da parte dei volontari in queste settimane. Insomma, una vera e propria beffa.
Il caso dell’abbandono dei rifiuti in Via Arno a Campo Ascolano lungo la pista ciclabile
Da tempo infatti, come vi stiamo raccontando, la pista ciclabile è purtroppo oggetto di continui abbandoni di ogni sorta di materiale. Un fenomeno completamente ignorato dalle Istituzioni ma non dai cittadini, divisi tra residenti e membri di varie associazioni, che da mesi ormai, a proprie spese e con i soli mezzi a propria disposizione (che purtroppo a volte non bastano considerando sia la mole che la tipologia di rifiuti sversati), stanno cercando di restituire decoro a questa parte così importante del quartiere. Ma purtroppo si tratta talvolta di una lotta davvero impari. E nelle scorse ore è arrivato l’ultimo episodio: uno sversamento mentre si teneva presso la Chiesa di Campo Ascolano una mostra per sensibilizzare la cittadinanza su ciò che accade lungo Via Arno e sul lavoro portato avanti con determinazione dai cittadini.
La mostra a Campo Ascolano sui rifiuti recuperati dai volontari in Via Arno
La segnalazione
I cittadini, lungo il fosso, hanno trovato nuovamente di tutto: “I rifiuti – si legge nella segnalazione inoltrata sia al Comune di Pomezia che a quello di Roma (le competenze su questo tratto di confine non sono mai state chiarite infatti) – sono stati gettati in grossi sacchi neri e tra essi si notano materiali come mattonelle, cestini di plastica, e perfino libri e registri, documenti, provvedimenti amministrativi e giudiziari, su alcuni dei quali erano contenuti elementi utili a identificare la possibile provenienza dei rifiuti stessi. Tra essi anche accertamenti della Guardia di Finanza di Pomezia e ricevute di raccomandate”. La speranza è allora quella che gli Enti competenti, in attesa di efficaci mezzi deterrenti nell’area, riescano a risalire ai responsabili. E chiaramente a ripulire per l’ennesima volta il fosso.
Approfondimento sul numero cartaceo di aprile 2023