Gli investigatori ritengono che autori dell’assalto ai Fedayn della Roma fuori lo stadio Olimpico siano stati i mercenari serbi della Wagner. È questa la pista che stanno seguendo gli uomini della Digos che ritengono che i combattenti, grazie a una licenza, hanno raggiunto varie località italiane, tra le quali Roma per rendersi protagonisti della brutale aggressione nei confronti dei tifosi giallorossi picchiati e derubati dello striscione.
Le indagini hanno portato ai mercenari serbi
Gli investigatori sono risaliti a un’agenzia viaggi nel Donbass, nella quale sono stati venduti cinque biglietti aerei con destinazione: Italia. Si sarebbero diretti a Milano, Bologna, Roma e Napoli. E a Roma avrebbero picchiato e derubato i Fedayn. Lo striscione sarebbe stato, poi, bruciato il 17 febbraio allo stadio Rajo Mitic di Belgrado.
Un assalto premeditato
Ma le indagini avrebbero portato alla luce anche altri particolari. Gli investigatori, infatti, ritengono che gli ultras della Stella Rossa, abbiano premeditato l’assalto, tanto da svolgere un sopralluogo all’Olimpico il 1 febbraio nel corso del match Roma-Cremonese, prima di mettere a segno l’agguato tre giorni dopo ai danni dei giallorossi del Fedayn.
Chi sono i componenti del Gruppo Wagner
Le attività di intelligence sono arrivate fino alle tifoserie dell’Est e il Gruppo Wagner, gruppo paramilitare russo formato da mercenari, nato nel 2013 per volontà dell’oligarca Evgeny Prigozhin, molto vicino al Cremlino e nell’ultimo anno hanno preso parte al conflitto in Ucraina. Questi avrebbero studiato la trappola per i Fedayn e vestiti di nero, con il volto coperto e guanti, armati di mazze, sassi e manganelli li hanno aggrediti in piazza Mancini. Tutto per riuscire a rubare le sacche con gli stendardi e lo striscione della gruppo della Curva sud. Un agguato efferato che ha fatto finire in ospedale due tifosi romanisti: uno con un taglio in testa, un altro con un ematoma cerebrale. E degli aggressori nessuna traccia…
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