“Lavinia è un piccolo miracolo che sboccia ogni giorno. Sei un’anima antica che oggi festeggia il suo sesto anno di vita terrestre. Auguri con tutto il cuore, figlia mia…”. Una breve frase di augurio, pubblicata su Facebook, che racchiude il grande amore di papà, Massimo Bove, per la sua piccola, Lavinia, che ha compiuto 6 anni mentre si trova ricoverata in stato vegetativo, a causa di un investimento che si è verificato il 7 agosto del 2018, nel parcheggio dell’asilo a Velletri.
La storia di Lavinia: bambina di 6 anni in stato vegetativo
Una storia straziante quella di Lavinia, la piccina investita da una Bmw, alla cui guida si trovava la mamma di un altro bimbo dell’asilo che ora deve rispondere di accuse gravissime. Come è stato possibile che una bimba che a mala pena gattonava fosse investita da un’auto? Sarebbe dipeso da una distrazione della maestra. Ma questo verrà accertato nel corso del processo. La piccolina fu trasportata in eliambulanza al Bambino Gesù di Roma. I sanitari, in quell’occasione furono crudi con i genitori della bambina e prospettarono un massimo di 48 ore di sopravvivenza o che sarebbe rimasta in stato vegetativo, proprio come accaduto, purtroppo.
La ‘beffa’: risarcimento di un euro offerto ai genitori della bambina
Papà Massimo e mamma Lara, ora vogliono giustizia. Invece, nella prima udienza dibattimentale, a marzo 2022, si sono sentiti offrire un euro a titolo di risarcimento. Per quanto accaduto alla piccola è in corso un procedimento a carico della maestra che avrebbe dovuto accudire la bimba, che risponde di abbandono i minore e l’investitrice, la mamma di un altro bambino che con la sua auto avrebbe travolto Lavinia nel parcheggio.
Oggi Lavinia, dopo aver trascorso più di sei mesi in ospedale, è a casa con i suoi genitori e i due fratellini. Ha bisogno di essere accudita, seguita in ogni momento. Non solo la piccola resterà per sempre in questo stato, ma l’intero nucleo familiare ha visto modificare la sua condizione di vita. L’abitazione è stata ripensata per accogliere la bimba con una squadra di esperti che aiuta i genitori di Lavinia a garantirle assistenza.
Indagata una terza persona per falsa testimonianza
In merito alla questione processuale, qualcosa è cambiato. Una terza donna che potrebbe aver raccontato cose non vere per difendere la maestra, una sua amica. Un giudizio per falsa testimonianza quello che si prospetta per la testimone. Confidano nella giustizia i genitori di Lavinia che, purtroppo, sono ben consapevoli che la condizione della loro bambina non cambierà, ma auspicano che almeno la legge dia ragione non a loro, ma a quella ‘frugoletta’ di 6 anni costretta in un letto in stato vegetativo.
Lavina investita fuori dall’asilo: denunciata dai genitori la testimone della difesa