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Roma, il Consiglio di Stato salva il Cinema America: respinto il ricorso della proprietà che voleva demolirlo

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Cinema America in piazza

Roma. Niente demolizione, ma restaurazione, perché si tratta di un monumento di grande valore simbolico, oltre che una rara ed irriproducibile ”testimonianza della storia della cultura degli anni cinquanta”. Stiamo parlando del Cinema America, sul cui contenzioso ora arriva la sentenza della sesta sezione del Consiglio di Stato. 

La sentenza del Consiglio di Stato per il Cinema America dopo 11 anni di battaglie

Sono passati undici lunghi anni. Anni fatti di battaglie, contestazioni, scontri. Ma alla fine, una sentenza definitiva è arrivata. E così, ecco che il Consiglio di Stato dà ragione alla Fondazione Piccolo America, respingendo definitivamente il ricorso presentato dalla proprietà privata del Cinema America, e quindi confermando quanto già espresso dal TAR due anni fa, precisamente nel giugno 2020. Il ricorso presentato è infondato e non ha ragione di sussistere. Una conclusione degna, quella del contenzioso sulla storica sala cinematografica di Trastevere. La sala, ricordiamo, venne occupata nel 2012 dal Piccolo America per bloccarne la demolizione che era stata allora prevista. Una demolizione che avrebbe portato il tutto a scomparire, in favore di parcheggi e appartamenti. L’opera di riconversione e di demolizione era stata prevista dalla proprietà privata Progetto Uno SRL che lo aveva acquistato dopo la chiusura avvenuta nel 1999 ad un prezzo di circa 2 milioni di euro.

Non sarà demolito ma restaurato

Come confermato dalla sentenza definitiva, l’immobile non sarà demolito, ma restaurato, dal momenti che si tratta di una ”rara testimonianza della storia della cultura degli anni cinquanta”. Poi, si aggiunge: “un connubio tra architettura e arte”, e ancora:”un unicum con gli apparati decorativi e gli arredi”, e dunque proprio per tale valore non potrà più essere demolito e riconvertito. A partire dalla sentenza definitiva, la proprietà, che dal 2002 ha lasciato la struttura in uno stato di totale abbandono in previsione del nuovo progetto, dovrà farsi carico dei costi di restauro e conservazione dell’immobile, dal momento che il tutto è stato riconosciuto quale bene di interesse culturale.

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