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Roma, lo trovano in cella con una corda al collo: detenuto muore suicida al Regina Coeli

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Detenuto prova a scappare dal carcere

Roma. Si è tolto la vita questa mattina un giovane detenuto italiano di 32 anni. I fatti sono avvenuti nel carcere laziale di Regina Coeli nel quale il detenuto era recluso a seguito della condanna per omicidio ed incendio che costò la vita ad un pensionato. Questa mattina, il 32enne ha deciso di farla finita impiccandosi nella sua cella, dove si trovava da solo. A comunicare l’accaduto il sindacato autonomo di polizia penitenziaria.

Si è svegliato il detenuto che dormiva da 4 mesi nel carcere di Regina Coeli

Detenuto muore impiccato al Regina Coeli 

Un drammatico episodio quello che si è verificato questa mattina presso il carcere di Regina Coeli. A nulla sono serviti i soccorsi, pur tempestivi, prestati al detenuto come spiega anche Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sappe: ‘Purtroppo il pur tempestivo intervento dell’Agente di servizio non è servito a salvare l’uomo che è stato trovato impiccato alle sbarre della cella nel momento della conta. Gli è stato immediatamente tolo il cappio ed era ancora vivo quando sono giunti i soccorsi ma non c’è stato nulla da fare. Il detenuto, noto per le frequenti intemperanze aveva distrutto varie celle all’interno di Regina Coeli nonché in altri Istituti ove era stato precedentemente detenuto (Rieti, Pescara ed altri). Da ultima, l’aggressione ad un Sovraintendente un paio di settimane fa. Era in attesa di essere trasferito in altro Istituto’  

Le parole del segretario generale del Sappe

‘La morte di un detenuto è sempre una sconfitta per lo Stato’. Commenta il segretario generale del Seppe, Donato Capece, che poi sottolinea come ‘il pur tempestivo intervento degli Agenti non ha potuto evitare che il ristretto riuscisse a togliersi la vita. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere. Anche la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza della carceri del paese. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni’. 

 

 

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