Nelle ultime ore, per il caso dell’omicidio di Thomas Bricca, il ragazzo 19enne di Alatri, spunta un altro indagato. Il giovane era stato assassinato con un colpo di pistola alla fronte nella drammatica serata dello scorso 30 gennaio 2023, nel centro storico della cittadina. Un caso difficile, complesso, che per il momento continua a generare una serie innumerevole di domande.
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Indagato il nonno del sospettato: ha coperto il nipote
Un nuovo indagato, insomma, compare nel registro degli inquirenti, come dichiarato anche dal Messaggero, con l’accusa di favoreggiamento: si tratta di L.D., che risulta essere, forse non casualmente, il nonno dell’altro indagato principale, il 22enne M.T., il quale invece è accusato di omicidio volontario. Il nonno, un pensionato, come ipotizzano gli inquirenti, avrebbe manomesso il sistema di videosorveglianza della sua abitazione facendo anche sparire la scheda di memoria. Ma non è tutto, perché stando a quanto trapelato dalle indagini, l’uomo in questione dovrà anche spiegare ai magistrati il tentativo di distruggere una pistola scacciacani. E quindi, con la conseguente accusa anche di falsa testimonianza.
Cosa avrebbe fatto l’indagato secondo la Procura
Nel dettaglio, secondo la Procura, l’uomo avrebbe cercato in tutti i modi di coprire il nipote. Il tutto farebbe riferimento ad una decina di giorni fa, quando i carabinieri avevano perquisito le abitazioni della famiglia in località Fraschetta. Tra queste abitazioni passate al setaccio, c’era anche la casa dei nonni. In quel contesto, i militari hanno cercato di rimuovere la scheda di memoria da una delle telecamere di sicurezza installate nell’abitazione, senza però trovarla, mentre le stesse videocamere sono state ritrovata smontate. Per questo gli investigatori ipotizzano che l’uomo voleva disfarsi dell’impianto e delle immagini raccolte. Sempre in casa, poi, sarebbe stata ritrovata anche una pistola scacciacani che l’uomo ha fatto di tutto per nascondere.
Chi è il nuovo indagato
Il soggetto in questione, L.D., risulta essere il patrigno naturale di M.T., il quale permane sotto la lente degli inquirenti. Il 22enne, accusato di omicidio volontario, per la serata del delitto avrebbe fornito un alibi: si trovava ad una cena dagli Spada. Ma pare sia arrivato tardi rispetto alla sparatoria, ed è anche andato via prima. Il giovane pare si sia contraddetto davanti ai magistrati, e per questo rimane nel registro. In queste ore, l’altro obiettivo delle indagini è ritrovare la pistola dell’omicidio e il motorino T-Max su cui sarebbe scappato il killer.
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