Roma. A partire dal mese di aprile i dipendenti capitolini passeranno da uno a due giorni di smart working settimanali. L’assessore al Personale Andrea Catarci ha già reso note le proprie intenzioni ai sindacati e l’obiettivo è quello di formalizzare la proposta durante le trattative per il rinnovo del contratto integrativo per poi metterla nero su bianco anche in un contratto generale che fa riferimento al salario accessorio.
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Due giorni a settimana di smart working per i dipendenti del Comune
Attualmente il personale del Comune può lavorare da casa e dunque in modalità ‘agile’ un giorno alle settimana. Non possono accedere allo smart working un centinaio di dirigenti tra i quali gli agenti della polizia municipale, tutti gli addetti agli sportelli come quelli degli uffici anagrafe e le maestre di nidi e asili. Tuttavia, nel corso di questi mesi non sono state poche le spinte giunte all’amministrazione ed aventi come obiettivo proprio quello di incrementare la modalità di lavoro agile, modalità lavorativa che abbiamo imparato a conoscere bene durante la pandemia. Ora, come anticipato, per i dipendenti del comune i giorni dedicati allo smart working passeranno da uno a due a settimana.
Le motivazioni
Dietro la scelta dell’assessore Catarci si celerebbero motivazioni pratiche. In primis, in questo modo si vuole ridurre gli alti costi di gestione nelle sedi del Campidoglio, quelli per capirci inerenti alle utenze, alle pulizie e alla sicurezza. Infatti, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina anche il Campidoglio ha dovuto fare i conti con il caro bollette. Poi, aumentare le giornate di lavoro agile serve anche all’amministrazione per facilitare le trattative al tavolo sindacale in quanto nel rinnovo del contratto di secondo livello si vuole anche cambiare la struttura del salario accessorio, ovvero quello legato alla produttività e agli obiettivi da raggiungere in ufficio.
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