Roma, in arresto Aboudramane Diaby per spaccio di droga: la doppia vita del calciatore-spacciatore. La triste storia del difensore romano, che un tempo era ritenuto anche un atleta di grandi prospettive, tanto da arrivare a giocare anche con la maglia giallorossa. Eppure nonostante le prestazioni da buon difensore, Diaby ha sempre avuto un vizietto: quello della droga. L’ultima colto in flagrante dalle Forze dell’Ordine, con addosso 160 grammi di hashish, 2 grammi di cocaina e 60 mila euro in contanti dentro l’automobile che stava guidando.
Roma, l’arresto di Aboudramane Diaby per spaccio di droga
La convalida dell’arresto è arrivata il 28 febbraio, quando l’udienza nella Città Giudiziaria di piazzale Clodio l’ha ritenuto colpevole. Nonostante la giovane età, poiché il ragazzo è 19enne, il giovane non è estraneo a storie di droga. Anzi, tutt’altro. Nell’ultima, aveva insospettito una sua chiacchierata con un giovane 23enne, con i due che probabilmente si erano incontrati proprio per uno scambio, con soldi, di sostanze stupefacenti.
In una situazione già molto ambigua, i 60 mila euro in contanti nell’auto di Diaby, presa in affitto, avevano convinto i militari a estendere i controlli all’interno della casa del ragazzo, non nuovo a controlli delle Forze dell’Ordine. Qui, è stata colta in flagrante la sorella minore, impegnata a lanciare giù dalla finestra diversi involucri di hashish. Tutto mentre il giocatore, pressato dagli agenti, provava inutilmente a bloccare i propri smartphone per non farli visionare alle Forze dell’Ordine, probabilmente per non far scoprire messaggi compromettenti.
Neanche un anno fa, il 22 marzo 2022, Diaby era finito nuovamente nel ciclone dei controlli da parte della polizia. In una perquisizione all’interno della stessa casa, vennero addirittura trovati 2 kg e mezzo di hashish, tutti pronti per il mercato delle sostanze stupefacenti sulla zona di Roma. Proprio la grande quantità di sostanze in suo possesso, hanno portato i giudici a sentenziare: “Diaby ha uno stabile inserimento nel mercato dello spaccio, desumibile dal quantitativo di hashish sequestrato”.
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