La fine di TikTok in Italia è vicina? Questa la paura che in tanti stanno coltivando nel loro intimo. La fine delle trasmissioni sulla nota piattaforma social sembra essere un vero e proprio scenario apocalittico, almeno per quegli utenti che sono abituati ad aprire il loro profilo una volta ogni ora per controllare trend, feed e views. Ma cosa sta succedendo veramente?
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TikTok e il tema del flusso di informazioni verso Pechino
Quasi ogni giorno arrivano notizie di nuovi provvedimenti in merito, attraverso i quali, ad esempio, si vieta ai dipendenti statali di varia natura di avere l’app nel loro smartphone. Non si tratta di una novità in senso assoluto, e lo schema stesso non è un inedito. Infatti, come ricordano in molti, già nel gennaio del 2018 gli Stati Uniti, con in testa il Governo Trump, aveva iniziato una vera e propria guerra digital contro Huawei, il primo colosso della tecnologia cinese che aveva intaccato il mercato degli smartphone. Dapprima erano stati spezzati dei contratti tra la Big Tech di Pechino, poi l’interruzione del supporto di Google per il sistema operativo. Alla fine, il colosso è stato quasi spazzato via dal mercato. Lo stesso, insomma, potrebbe accadere anche a TikTok, social network cinese lanciato nel settembre 2014. O almeno questo è il timore dei suoi utenti più sfegatati.
Anche il Canada come gli Stati Uniti
Per il momento, infatti, l’app è stata bloccata per tutti i deputati del parlamento degli Stati Uniti. E ora, arriva anche l’ennesimo colpo: la Casa Bianca ha dato disposizione a tutte le agenzie federali di eliminare l’app da tutti i dispositivi governativi entro 30 giorni. Una scelta certamente strategica, come ha confermato anche Chris DeRusha, responsabile federale della sicurezza delle informazioni, dichiarando: “Questa scelta fa parte dell’impegno costante dell’Amministrazione per proteggere la nostra infrastruttura digitale e proteggere la sicurezza e la privacy del popolo americano”. Così come gli States, a ruota, anche il Canada: il governo ha scelto di eliminare l’app da tutti i dispositivi statali. In questo caso, la ragione è la medesima: si teme che esista un canale diretto che dall’app trasporti i dati direttamente verso Pechino.
La posizione del governo di Giorgia Meloni
A seguito della decisione da parte della Commissione Europea di bloccare l’app sui dispositivi dei suoi dipendenti, il tema è arrivato anche sul tavolo del Governo italiano con guida Giorgia Meloni. Sul tema, Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione: “Su questo argomento si sta già impegnando il Copasir, ma è evidente che il mio ministero, avendo 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto”. Anche Matteo Salvini ha voluto dire la sua: “Censurare, vietare, mettere il bavaglio a TikTok? A Bruxelles già ci stanno pensando. Io sono sempre e comunque a favore della libertà di pensiero, di parola e di espressione e contro ogni censura. Controllare sì, vigilare sì, ma la censura non mi piace mai”. Meloni, intanto, continua a usare il suo account e non si è ancora espressa a riguardo.