Roma. Condannati a 9 anni di reclusione Vicenzo Carzo e suo padre, Antonio – ‘Ntoni – Scarpacotta ma non solo. Condannato insieme al pregiudicato e a suo padre anche uno dei più noti avvocati penalisti della Capitale, P. M. Come riportato anche da Repubblica, stando a quanto legiferato dal tribunale – il processo che vede la condanna del legale è stato celebrato con rito abbreviato – e dal sostituto procuratore che aveva in carico la vicenda, l’avvocato avrebbe contribuito ad aiutare un’associazione criminale consentendo ‘la circolazione riservata di informazioni tra i sodali’.
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Il sodalizio criminale e la droga all’aeroporto di Fiumicino
L’avvocato, adesso condannato a 4 anni e sei mesi di reclusione, oltre alla propria assistenza legale, avrebbe anche dato un contributo ‘morale e materiali ai sodali detenuti al fine di evitare rischi di delazione, di favorire incontri riservati tra gli indagati presso il suo studio per l’assunzione di decisioni importanti per la vita del sodalizio, o comunque di veicolare utente, codici pin o indirizzi email per le comunicazioni riservate tra i sodali’. La banda ha usato uno dei maggiori scali della Capitale, ovvero l‘aeroporto di Fiumicino come ingresso per la cocaina che era fornita da un cartello della droga colombiano e che aveva contatti anche in Venezuela.
Le indagini
L’indagine è iniziata nel 2010 a seguito dell‘arresto di un corriere sbarcato nel noto aeroporto e ha visto coinvolti anche tre carabinieri. Quest’ultimi non avrebbero fermato subito la donna arrivata a Roma dalla Spagna ma l’avrebbero raggiunta in un secondo momento e sequestrando 200 grammi di cocaina che, secondo le accuse, risultavano essere ‘una parte residua’ dell’attività. Ma non solo, i militari avrebbero anche rivelato informazioni sulle indagini.
L’inchiesta sull’avvocato
La notizia dell’inchiesta nei confronti del noto avvocato era già emersa e non ha mancato di destare un certo clamore. Sta di fatto che adesso il verdetto del giudice è arrivato: una sentenza di primo grado che vede la condanna del professionista, il quale, dal canto suo, dava per scontata la propria assoluzione.
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