Bocciato l’ordine del giorno al decreto Milleproroghe che ne prevedeva il rinvio di un anno, ad aprile 2023 i condomini passeranno al mercato libero dell’elettricità. Con la bocciatura del testo, tutto resterà come previsto e nel giro di poche settimane i condomini italiani, per quel che riguarda l’elettricità delle parti in comune, dovrebbero passare al mercato libero. La notizia ha spinto molti ad interrogarsi sulla possibilità o meno di poterne trarre dei vantaggi ed ancora, a chiedersi quali saranno le ripercussioni sulla bolletta della luce a fine mese.
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Cosa cambia con il passaggio al mercato libero da aprile 2023
Salvo imprevisti, dal primo aprile 2023, l’illuminazione di vialetti, pianerottoli, garage, ascensori e cancelli elettrici, non potrà più essere gestita da operatori del mercato tutelato. La motivazione è da ricercare nel fatto che i consumi in comune dei condomini sono equiparati alle microimprese e quindi saranno sottoposte all’obbligo di passaggio al mercato libero. Questo vuol dire che, a partire dalla data pocanzi indicata, i condomini registreranno una variazione sulle proprie bollette per l’energia elettrica. I cambiamenti potrebbero non essere indifferenti, soprattutto per i condomini dotati di ascensore. In merito va detto che il consumo di energia legato agli ascensori rappresenta circa il 20% del bilancio di un condominio medio; invece, senza di esso, la corrente elettrica incide per il 6-8%. Sta di fatto che, stando a quanto segnalato dall’Unione nazionale dei consumatori sia al ministro delle imprese Urso sia ai membri della decima commissione Attività Produttive, il passaggio al mercato libero vedrebbe un aggravio dei costi per i residenti.
Cosa fare in vista del passaggio al mercato libero
Alla luce di ciò, come ci si deve comportare? Sarebbe auspicabile che gli amministratori scelgano la migliore offerta disponibile sul mercato libero e in questa direzione, uno strumento affidabile è rappresentato dal portale offerte di Arera. Va però detto che chi non riusciurà a passare al mercato libero non resterà senza luce ma attraverserà un regime transitorio che viene chiamato tutele graduali e che però risulta essere più caro del regime di mercato tutelato.
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