Quella che serpeggiava per le strade di Anzio e Nettuno, scoperta grazie all’inchiesta “Tritone”, che lo scorso 17 febbraio ha portato a 65 arresti, è mafia. Almeno per alcuni degli imputati. Lo ha stabilito oggi il Gup Roberto Saulino del Tribunale di Roma, che ha emesso condanne per un totale di 260 anni di carcere e riconosciuto l’aggravante dell’associazione a delinquere di stampo mafioso per alcuni degli imputati giudicati con rito abbreviato nel procedimento relativo alle infiltrazioni della ‘ndrangheta nei Comuni di Anzio e Nettuno.
Le condanne
Il Giudice Saulino, tra gli altri, ha inflitto 20 anni ai presunti capi del sodalizio Vincenzo Italiano, Bruno Gallace, Fabrizio Schinzari e Gregorio Spanò. Sono anche stati disposti circa trenta rinvii a giudizio per gli imputati che hanno deciso di non ricorrere al rito abbreviato, scegliendo invece quello ordinario, come Giacomo Madaffari. In questo processo si sono costituiti parte civile i Comuni di Anzio e Nettuno attraverso i Commissari Straordinari che attualmente amministrano le due città.
“Esprimiamo la nostra soddisfazione per la decisione delle commissioni straordinarie di Anzio e Nettuno di costituirsi parte civile nel processo, per Anzio si tratta della prima volta in cui l’amministrazione si costituirà parte offesa. In questi ultimi mesi nonostante l’impegno della DDA di Roma e delle forze dell’ordine le mafie sui nostri territori non sono state “immobili”, è necessario che ciascuno faccia la sua parte rompendo “il muro di omertà” che “circonda una fetta” consistente delle realtà locali”, fanno sapere le associazioni Coordinamento Antimafia Anzio-Nettuno e Rete Nobavaglio attraverso una nota stampa.
“Rinnoviamo il nostro invito a denunciare alle forze dell’ordine i reati soprattutto quelli commessi dalle organizzazioni malavitose. Noi come associazioni continueremo a fare la nostra parte, invitiamo tutti i cittadini a partecipare all’iniziativa Esplorando la legalità che, assieme agli scout (C.N.G.E.I. SEZIONE SCOUT ANZIO-NETTUNO APS e GRUPPO SCOUT AGESCI ANZIO –NETTUNO 1) e ad realtà associative come RETI DI GIUSTIZIA IL SOCIALE CONTRO LE MAFIE, stiamo organizzando per il 12 marzo dalle 9, 30 presso il Parco Palatucci di Nettuno. Va, infine, un rinnovato ringraziamento per l’importante attività investigativa svolta sui nostri territori ai p.m. della DDA di Roma Giovanni Musarò, Francesco Minisci ed Alessandra Fini e ai militari dal nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Roma”.
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