Stefano Bonaccini è un po’ l’uomo della provvidenza del Partito Democratico. Nel 2020 infatti tutte le speranze del centrosinistra erano sulle sue robuste spalle, con il voto in Emilia-Romagna che era percepito come una sorta di spartiacque dopo l’exploit della Lega alle europee e la caduta del primo governo Conte.
Il governatore Stefano Bonaccini
Il presidente alla fine è riuscito a fermare l’avanzata di Matteo Salvini sconfiggendo la candidata leghista Lucia Borgonzoni, venendo riconfermato alla guida dell’Emilia-Romagna e salvando così il Conte bis sostenuto dalla maggioranza giallorossa. Tre anni più tardi, ecco che Stefano Bonaccini è di nuovo in campo questa volta per risollevare un Partito Democratico uscito a pezzi dalle ultime elezioni politiche: domenica 26 febbraio alle primarie per la segretaria dem sarà una sfida tra lui ed Elly Schlein, sua ex vice in Regione. Ma chi è Stefano Bonaccini? Diamo uno sguardo allora alla biografia , al cv e al programma dell’attuale presidente dell’Emilia-Romagna, considerato dai sondaggi come il grande favorito per la vittoria alle primarie 2023 del Pd.
Quello che è stato soprannominato da Matteo Renzi il “Bruce Willis di Campogalliano”, ha iniziato la sua carriera politica proprio nel piccolo comune in provincia di Modena dove nel 1990 già ricopriva l’incarico di assessore alla Cultura. Eletto poi segretario provinciale della Sinistra Giovanile e successivamente dell’allora PDS di Modena, proprio nella città emiliana dal 1999 fino al 2006 è stato l’assessore ai Lavori Pubblici con delega al Centro Storico. Quando nasce il Partito Democratico, Stefano Bonaccini viene nominato segretario provinciale fino all’elezione prima a consigliere comunale a Modena e poi nel 2010 a consigliere regionale.
Passato dall’ala bersaniana a quella renziana del suo partito, quando nel 2014 nel centrosinistra si sono tenute le primarie per la scelta del candidato governatore, Bonaccini le vince con il 61% dei voti superando così l’ex sindaco di Forlì Roberto Balzani. Alle elezioni regionali del 2014 in Emilia-Romagna, caratterizzata da una affluenza soltanto del 37,71%, Stefano Bonaccini viene eletto governatore con il 49% sconfiggendo nettamente il leghista Alan Fabbri fermo al 30%. Nel più che delicato voto del 2020, Bonaccini a termine di una lunga e velenosa campagna elettorale è riuscito a ottenere la riconferma con il 51% dei voti, superando in maniera netta la Borgonzoni che non è andata oltre il 43%.
Il programma per le Primarie del Partito Democratico
Dopo la scoppola rimediata alle elezioni politiche, Enrico Letta ha deciso di farsi da parte per quanto riguarda la guida del Partito Democratico; di conseguenza i dem hanno subito avviato il loto iter congressuale. Come era ampiamente nell’aria, a fine anno Stefano Bonaccini ha annunciato la sua intenzione di prendere parte alle primarie per la segreteria del Pd, raccogliendo subito ampi consensi all’interno del partito.
Durante la prima fase delle primarie, quelle riservate al voto degli iscritti nei circoli, Stefano Bonaccini è risultato essere il più votato con il 52,87% delle preferenze; domenica 26 febbraio nel testa a testa finale ai gazebo, se la dovrà vedere con Elly Schlein che si è piazzata al secondo posto con il 34,88%. Stando ai sondaggi, Bonaccini sarebbe il grande favorito per la vittoria finale anche se, essendo il voto aperto a tutti, potrebbero non mancare delle sorprese ai gazebo. Qui di seguito può essere letta la sintesi del suo programma per la segreteria.