Un terribile incidente quello che è costato la vita al giovane Francesco Valdiserri, un ragazzo di 18 anni travolto ed ucciso sul marciapiede di via Cristoforo Colombo. Incolmabile il dolore dei familiare e nonostante il tempo stia passando la ferita resta aperta. Ora, Chiara Silvestri, la 23enne che la sera dello scorso 19 ottobre l’ha investito è agli arresti domiciliari. Chiusa nella propria stanza, nel momento in cui la realtà di ciò che è stato viene a galla il panico la pervade.
L’incidente dove ha perso la vita Francesco Valdiserri e il dolore della 23enne
I fatti sono avvenuti la sera dello scorso 19 ottobre quando la donna alla guida della propria auto, una Sukuzi Swift, ha ucciso il 18enne Francesco Valdiserri. Quest’ultimo si trovava sul marciapiede di via Cristoforo Colombo insieme ad un amico rimasto illeso. L’auto è arrivata alle loro spalle. Un impatto violento che non ha lasciato purtroppo scampo al giovane Francesco. La 23enne ha perso il controllo della vettura che viaggiava sulla Colombo ad 80 chilometri orari, aspetto quest’ultimo chiarito in un secondo momento dalla perizia effettuata dal consulente della Procura il quale ha poi evidenziato anche che sul tratto di strada interessato non ci sono segni di frenata. La giovane è stato arrestata con l‘accusa di omicidio stradale ed ora si trova agli arresti domiciliari. Tante le domande che domande che Chiara si sta ponendo a seguito dell’accaduto, alcune delle quali hanno che fare con la propria stessa vita: ‘Non ha senso che io viva ancora, ho rovinato quella famiglia’, chiedendosi poi se i genitori del ragazzo ce l’hanno con lei.
Giudizio immediato per Chiara Silvestri
Come emerge dal capo di imputazione, Chiara si era messa alla guida ubriaca. Aveva, infatti, nel sangue un tasso alcolemico ‘tra 1.24 e 1.57 g/l per avere ingerito birra ed almeno due shottini di sambuca’, ovvero il triplo del limite massimo consentito per legge. Inoltre, la 23enne non era negativa ai cannabinoidi, come ha ricordato poi l’accusa. Ieri, alla luce di queste violazioni la procura al chiesto al Tribunale il giudizio immediato per la ragazza.