È morto a 101 anni Harry Schindler, l’ultimo veterano inglese dello sbarco di Anzio. È stato testimone della guerra e dello sbarco sulla costa laziale. Un’esperienza e un ricordo del quale aveva portato testimonianza alle cerimonie che vengono organizzate per l’occasione. Il suo legame con quell’episodio nasceva anche dal ricordo dei suoi compagni d’armi che 79 anni fa hanno perso la vita proprio nella battaglia di Anzio.
Il legame che Schindler ha costruito con la città di Anzio
Fino alla fine Schindler è stato lucido e, nell’ultimo periodo, era impegnato ad organizzare la sua prossima festa di compleanno, il prossimo 17 luglio. Il suo stato di salute non faceva presagire che fosse arrivato alla fine dei suoi giorni. Anche Anzio piange la sua scomparsa, visto il legame che Schindler aveva creato con il territorio, tanto da essere stato definiti il ‘Cacciatore di Ricordi’ proprio per il suo legame con la cittadina. Nel corso di una delle giornate fondanti per Anzio, distrutta nell’Operazione Shingle, è intervenuto per parlare dell’importanza di diffondere una cultura di pace.
Il Cacciatore di Ricordi ha lavorato per ricostruire storie della Seconda Guerra Mondiale
Il suo amore per l’Italia lo aveva indotto a trasferirsi a vivere in Italia, in particolare, a San Benedetto del Tronto, insieme alla moglie. È stato benvoluto per il suo garbo e i suoi modi gentili, ma soprattutto per il suo impegno nel diffondere il concetto di pace. Un valore per un reduce di guerra che sicuramente assume un significato più pregnante. E ai fatti che hanno caratterizzato la Seconda Guerra Mondiale, Schindler ha dedicato studi e ricerche di documenti che potessero documentare quanto accaduto. Il suo impegno era rivolto anche a ricercare persone scomparse durante il conflitto, accadimenti che sono rimasti sospesi dei quali non si conosceva lo svolgimento reale. Da qui il soprannome di Cacciatore di Ricordi. (foto di Matteo Bianchini)
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