Dai biscotti ai succhi di frutta, dal gelato al cornetto al bar: il prezzo dello zucchero ha subito aumenti record in un anno. Un rincaro del 50% in 12 mesi. L’inflazione pesa sulle tasche delle famiglie italiane anche negli acquisti quotidiani tra i più semplici ed economici.
Aumentano i prezzi di biscotti, cornetti e gelati
Come spiega l’Economist, nell’ultimo anno il prezzo dello zucchero in Italia è salito, mediamente, del 50%. Con conseguenti aumenti del prezzo finale per decine di prodotti. E così fare una colazione (ma non solo) costa sempre di più. La tendenza italiana non è un caso isolato, considerando che in tutta l’Europa si segue un andamento simile: il rialzo, per esempio, è del 23% in Francia e addirittura del 60% in Germania. A cosa è dovuto questo rialzo dei prezzi per lo zucchero? E cosa succederà nei prossimi mesi?
Come spiega il Corriere della Sera, l’aumento del costo dello zucchero è dovuto a diverse fattori. Il primo è relativo alla guerra in Ucraina, con l’invasione russa che ha portato a un aumento dei costi dell’energia e quindi di tutta la produzione considerando che parliamo di un’industria considerata energivora. Altro fattore determinante è sicuramente quello legato alla siccità degli ultimi mesi, soprattutto con la crisi della scorsa estate. Il raccolto di barbabietole da zucchero ha pagato cara la mancanza di precipitazioni e peraltro le previsioni per il 2023 non sembrano delle migliori: si attende, secondo la Commissione Ue, un ulteriore calo del 6,9%.
Perché i prezzi aumentano?
La conseguenza, inevitabile, è che aumentino le importazioni, soprattutto da Brasile e India, i nostri principali fornitori. Proprio questi Paesi avranno sempre più potere dal punto di vista contrattuale, potendo anche imporre un prezzo più alto per lo zucchero. Altra questione è quella relativa al bioetanolo, un materiale utilizzato per realizzare il biocarburante e che si ottiene proprio dalla barbabietola da zucchero. Con la crisi energetica e l’aumento del prezzo del petrolio, sempre più produttori hanno deciso di passare dallo zucchero all’etanolo. In sostanza utilizzano una parte maggiore delle barbabietole, rispetto al passato, per produrre l’etanolo. A scapito, ovviamente, dello zucchero.
Il tema della minor produzione tocca anche un altro aspetto: negli ultimi anni è infatti diminuita la superficie utilizzata per la coltivazione delle barbabietole in Europa. Molti agricoltori, infatti, hanno deciso di optare per i cereali e i semi oleosi, grazie ai quali i margini di profitto sono maggiori e gli investimenti più limitati. Nei prossimi mesi, quindi, potrebbero arrivare ulteriori rincari. Un primo momento critico potrebbe essere affrontato a Pasqua, periodo in cui la maggior parte dei prodotti tradizionali contiene una percentuale molto alta di zucchero: pensiamo, per esempio, alle uova di Pasqua.
Già lo scorso anno, per esempio, si erano registrati netti aumenti sul prezzo delle colombe. E allora la crisi energetica non era ancora nel pieno e le conseguenze della guerra in Ucraina erano limitate sui prezzi: in quel caso si era arrivati a un +5%. Il rischio è che quest’anno gli aumenti siano ancora maggiori, come già si è in parte visto anche a Natale, con percentuali ben al di sopra di quelle registrate lo scorso anno.
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