Si va verso il concorso per docenti precari nel 2023, che porterà all’assunzione di 20.000 insegnanti, e il doppio bando PNRR per coprire gli altri 50.000 posti vacanti nel 2024. Nell’ultimo incontro con i sindacati, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha illustrato il piano reclutamento nel dettaglio, in attesa che Bruxelles possa dare il nullaosta al concorso semplificato riservato ai docenti precari del mondo della scuola. In questo articolo vi spieghiamo le novità previste per il reclutamento insegnanti della scuola nel 2023 – 2024 e tutti i dettagli sul concorso per docenti precari annunciato.
Il concorso docenti 2023
Nell’ottica di rispettare i dettami del PNRR sul tema, il Ministero dell’Istruzione e del Merito è pronto a mettere in campo un concorso per docenti precari nel 2023, semplificato e riservato, che porterà all’assunzione di 20.000 persone. Mentre i restanti 50.000 docenti, da assumere entro il 2024, saranno reclutati con un doppio bando. Un piano che sembra attuabile, nonostante i dubbi dei sindacati, ma che attende – entro inizio marzo – il nullaosta della Commissione Europea.
Con questa strategia si arriverà, nel rispetto degli obiettivi del PNRR, a raggiungere la quota dei 70.000 docenti da assumere per scongiurare il protrarsi dell’emergenza cattedre scoperte. Ma come funzioneranno le assunzioni? Quali sono i requisiti inseriti nel bando di selezione? Vediamo insieme, secondo quanto il Ministero ha illustrato ai sindacati, come funzioneranno i prossimi concorsi per docenti precari.
Come funzionerà?
Il Ministero, per riuscire a rispettare il diktat del PNRR e assumere 70.000 docenti entro il 2025, inizierà con un concorso per docenti precari nel 2023 da 20.000 assunzioni. Si tratterà di un concorso sprint, semplificato e “lampo” che dovrebbe stabilizzare 20.000 precari. Tale concorso dovrebbe essere riservato:
- ai docenti già abilitati;
- agli specializzati sul sostegno;
- agli iscritti in seconda fascia nelle GPS (senza abilitazione).
Il concorso dovrebbe basarsi su una prova scritta e una orale, con modalità semplificate. L’immissione per i vincitori del concorso a settembre avverrà con assunzione a tempo determinato, prevedendo lo svolgimento dell’anno di prova e tirocinio, con prove finali da superare. In itinere gli insegnanti già abilitati dovranno conseguire i 30 crediti formativi universitari CFU richiesti e gli altri dovranno arrivare ai 60 CFU, che è la soglia imposta per la formazione iniziate degli insegnanti prevista dalla riforma del reclutamento dei docenti che, tuttavia, non ha ancora preso avvio. Vi aggiorneremo appena ci saranno delle conferme su questo fronte.
Come funzionerà il doppio concorso?
Nel 2025 le cattedre occupate grazie al nuovo concorso dovrebbero essere 70.000. Per assumere i restanti 50.000 docenti, perciò, il Ministero ha specificato che saranno indetti due concorsi ordinari. L’obiettivo è arrivare a pieno regime nel 2025 per poi indire concorsi a cadenza annuale delle selezioni per le scuole con 60 CFU e laurea come requisito per la partecipazione.
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