Roma. Termovalorizzatore o non termovalorizzatore? Questo è il dilemma. Che poi, il termine sembra quasi essere un eufemismo, deciso ad hoc per la circolazione nella stampa locale e nazionale, in quanto forse il termine ”inceneritore” faceva troppa paura e incuteva un certo timore.
Il termovalorizzatore a Roma: tema sensibile
Un timore mediatico ed elettorale, non di certo ambientale. Ma di fatto, parliamo della stessa cosa. Gualtieri è stato deciso sin da subito, considerandolo l’unica soluzione possibile al secolare problema dei rifiuti nella Capitale che, ogni anno, è costretta a mandare la propria spazzatura altrove, spesso fino in Germani o Olanda, con enormi ripercussioni sul bilancio pubblico e sui registri capitolini. E poi, c’è il problema del decoro: le strade, dal centro alla periferia, in alcuni periodi dell’anno diventano vere e proprie discariche a cielo aperto. Sul tema, chiarissima anche la posizione del candidato alla presidenza della Regione Lazio, Alessio D’Amato che ospite di Adnkronos Live — insieme agli altri due candidati, Donatella Bianchi e Francesco Rocca — ha detto: ‘Il termovalorizzatore va fatto e va fatto nei tempi più rapidi possibile’.
Gualtieri attacca Conte: ”Folla non aver fatto nulla per 5 anni con la Raggi”
Ma ovviamente, ci sono i sostenitori del fronte opposto, come il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che non la pensa proprio allo stesso modo. Proprio per rispondere a queste posizioni, il Sindaco di Roma ha voluto diramare la sua risposta attraverso la stampa, con una nota ufficiale di oggi, 8 febbraio 2023, in cui ha dichiarato: ”Il Presidente Conte considera folle la decisione di realizzare un termovalorizzatore a Roma per garantire l’autosufficienza impiantistica all’unica capitale europea che ancora non ce l’ha. Mi permetto invece di ricordare che folle è stato non aver fatto nulla per 5 anni come con la Raggi sindaca, senza un progetto né un finanziamento, nessun nuovo impianto, una percentuale di raccolta differenziata trovata al 44% nel 2016 e così rimasta nel 2021”.
”Immense quantità di denaro pubblico per trasferire montagne di rifiuti in mezza Europa”
Poi, incalza: ”Folle è stato consolidare per anni il conferimento in enormi discariche, quelle sì inquinanti per l’aria e per i terreni. Folle è stato consentire per anni di spendere immense quantità di denaro pubblico per trasferire montagne di rifiuti in mezza Europa in quei termovalorizzatori che qui, ipocritamente, si osteggiano. Tutti si spacciano per esperti ma la verità è che, a oggi, l’alternativa a Roma è tra maxidiscarica e termovalorizzatore. E noi abbiamo scelto, come tutte le altre metropoli, la soluzione che bandisce le discariche, utilizza le tecnologie più avanzate per non inquinare e produce energia. Noi chiuderemo il ciclo dei rifiuti a Roma contro i difensori delle discariche e contro tutti gli interessi che girano intorno ad un servizio inefficiente e costoso come quello che i romani subiscono dalla chiusura di Malagrotta in poi”.