Avevano richiesto il reddito di cittadinanza, poi con quelle carte false erano riusciti ad ottenere il sussidio tanto chiacchierato e discusso, quello che in realtà servirebbe alle persone in difficoltà. Loro, però, non erano in difficoltà e non avevano certo i requisiti giusti per ottenere ogni mese il reddito di cittadinanza. Furbetti, gli ennesimi, che sono stati scoperti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma: i militari, infatti, stanno continuando le verifiche a tappetto.
Evade gli arresti domiciliari per fare richiesta del reddito di cittadinanza: a giudizio un uomo
61 persone con il reddito di cittadinanza…ma non potevano
Sono 61 le persone denunciate a piede libero dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante. I militari, grazie agli accertamenti svolti in sinergia con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro presso anagrafe, Banca Dati Motorizzazione Civile e INPS, sono riusciti a ‘scovare’ i furbetti. E a fermarli. L’accusa, per tutti, è di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Come agivano
Queste persone, a vario titolo, avevano messo in piedi un sistema ben architettato. Fatto di dichiarazioni false, di omissioni all’ente erogatore delle informazioni rilevanti sulla sussistenza o permanenza dei requisiti per la percezione del reddito di cittadinanza. Non avevano dichiarato il possesso di beni immobili (appartamenti o terreni seminativi) regolarmente intestati, ma avevano mentito anche sulla composizione del nucleo familiare e sull’effettiva residenza, simulando ad arte l’esistenza di più persone nel nucleo familiare per ampliare il diritto di percezione. Così come non avevano dichiarato condanne penali ricevute negli ultimi 10 anni e procedimenti giudiziari a loro carico, nell’ambito dei quali alcuni sono stati destinatari di misure precautelari e cautelari, con restrizioni agli arresti domiciliari e in carcere. Quello che è certo è che dai calcoli effettuati, le 61 persone avrebbero percepito, in assenza dei requisiti di Legge, la somma complessiva di 430.306 euro. Una truffa ben studiata, che ora è stata scoperta dai militari.