A sentir parlare di aumenti, siamo ormai abituati. Ma ora le cose potrebbero diventare davvero asfissianti. Il prezzo di benzina e diesel, che di per sé è già molto vicino ai 2euro al litro, potrebbe addirittura superare questa soglia, almeno in alcune parti d’Italia. A partire dal prossimo 5 febbraio, infatti, entra in vigore l’embargo totale dell’Unione europea sul petrolio russo, il che potrebbe innescare una vera e propria impennata dei prezzi.
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Prezzi benzina e diesel in aumento?
L’evento accadrebbe proprio in un momento in cui la tensione tra il governo Meloni e i gestori delle stazioni di distribuzione è molto alta. Infatti, dopo lo sciopero di fine gennaio, le polemiche non sono terminate anche sulle presunte speculazioni al prezzo del carburante. Ma non solamente i gestori. Un malcontento generale per il prezzo del carburante, ora, si fa sentire più che mai, e Fratelli d’Italia inizia ad accusarne il grande peso anche nei sondaggi, sebbene non di molto. Ma cosa accadrà precisamente il 5 febbraio, cioè domani?
Il prezzo di benzina e diesel verso l’impennata
Stando agli ultimi resoconti settimanale del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica il costo del self alla pompa della benzina oscilla tra 1,859 e 1,883 euro al litro, mentre, d’altro canto, quello del diesel è ancora più alto: tra 1,904 e 1,926 euro. Per il servito, nemmeno a parlarne, perché già supera in entrambi i casi la soglia dei 2 euro. Le associazioni dei consumatori hanno fatto qualche calcolo, dimostrando come rispetto al 31 dicembre 2022, quando ancora valeva parte del vecchio sconto sulle accise voluto dal governo Draghi, ora un litro di benzina costerebbe all’incirca 23 centesimi in più. La stangata annua media è di 275 euro.
L’embargo al petrolio russo
E le cose potrebbero peggiorare. Con l’embargo al petrolio russo previsto a partire da domani, 5 febbraio 2023, ecco che ci saranno un milione di barili in meno ogni 24 ore. Una legge semplice in economia ci dice che al diminuire del bene, aumenta il prezzo: circa un quarto di tutta la domanda europea verrà meno. Senza contare, poi, che negli ultimi due mesi l’acquisto dei prodotti petroliferi raffinati è aumentato molto in tutto il Vecchio Continente. Non solamente dalla Russia, e l’import nell’Ue di gasolio/diesel non era mai stato così elevato dal 2015. Il bene diminuisce, e per avere lo stesso flusso bisognerà acquistare di più dagli altri Paesi, anche U.S.A. ed Arabia Saudita, più lontani e dunque più cari.