Stanco di aspettare ha aggredito un infermiere e una guardia giurata. È successo ieri alle 20 e 15 nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Ostia, il Grassi. Un genitore ha accompagnato il figlio pretendendo che fosse visitato immediatamente, senza tener conto degli altri pazienti presenti in sala d’attesa.
Prende a botte un infermiere e una guardia giurata
Nonostante il personale presente ha cercato di chiarire al padre, sicuramente preoccupato per le condizioni di salute del proprio bambino ma per niente propenso a collaborare con gli operatori sanitari, che era necessario aspettare per motivi organizzativi, l’uomo non ha voluto sentire ragioni e ha aggredito dapprima verbalmente un infermiere, arrivando anche a formulare minacce, poi è passato alle vie di fatto.
Sono due le persone rimaste ferite a seguito dell’aggressione, non solo l’infermiere, con una prognosi di 10 giorni a causa di una contusione al gomito destro, ma anche alla schiena e in volto, ma anche la Guardia giurata intervenuta per riportare la calma. Il medico di guardia di fronte a quel trambusto ha ritenuto necessario chiamare anche la Polizia che è riuscita a calmare l’uomo.
L’episodio non solo ha provocato il ferimento di due persone, ma anche l’interruzione del servizio all’interno del Pronto soccorso. Sulla vicenda è intervenuto anche il direttivo Roma e Lazio ULS, Unione Lavoratori Sanità per manifestare sdegno nei confronti dell’ennesima aggressione ai danni del personale sanitario.
L’ULS manifesta sdegno per l’ennesima aggressione a operatori sanitari
“Medici e Infermieri sono stanchi di subire continue aggressioni e minacce durante l’attività prestata in condizioni limite – ha dichiarato il direttivo – , vista la nota situazione di sofferenza dei Pronto Soccorso dovuta a carenza di posti letto e di personale nella Regione Lazio. La Legge 113/20 ‘Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni’ è del tutto inefficace nel contrastare seriamente questo fenomeno abominevole che si sta diffondendo nella società. Aggredire chi ti può curare non è la soluzione. La presenza di presidi della Polizia non viene assicurata durante la notte, periodo in cui si verificano spesso eventi del genere. Riteniamo indispensabile a questo punto che intervenga duramente il Governo per mettere fine a questa follia che sta portando alla fuga di Infermieri e Medici dai Pronto Soccorso, i quali non si vedono da tempo tutelati da uno Stato per cui lavorano e per cui cercano, nonostante le evidenti difficoltà, di garantire il diritto alla Salute di tutti”.
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