- Anomali sversamenti delle fogne direttamente nel fosso e quindi nelle acque del mare, ma non solo. Sui problemi ambientali di Martin Pescatore è intervenuta l’ass ambientalista Fare Verde, che oggi ha inviato “una lettera di sollecito al Sindaco di Pomezia e al Comandante della Polizia Municipale sulla situazione delle fognature che sversano da tempo liquami in mare”. “Contemporaneamente – spiegano i volontari di Fare Verde – li abbiamo invitati alla collaborazione con il territorio per avviare immediatamente un tavolo di discussione che coinvolga le associazioni di categoria e di volontariato locali interessate e le forze dell’ordine necessarie per la soluzione degli storici problemi noti agli uffici istituzionali e agli enti di gestione coinvolti”.
Alcuni problemi sono già documentati da tempo, sottolineano dall’associazione.
“Uno riguarda l’anomalia di numerosi edifici che riversano ancora le acqua meteoriche nelle fogne creando sovraccarico idraulico ai depuratori. Nel 2005 fu emanata dal Commissario Prefettizio l’ordinanza n. 14 del 11 Novembre 2005 che obbligava tutte le abitazioni all’adeguamento degli scarichi pluviali. Siamo nel 2015 e la situazione è ancora incontrollata”.
Ma più gravi sono gli scarichi che provocano inquinamento.
“Nota anche la storica questione degli anomali e frequenti sversamenti delle fogne di Martin Pescatore nel fosso alla fine di Via Milazzo, Via Gela e parallele che porta i liquami direttamente a mare. Gli esposti del locale Comitato di Quartiere Martin Pescatore Basso, che non ha mai ricevuto risposte scritte dall’amministrazione locale, partono dal lontano 2008 per arrivare agli ultimi reiterati dell’estate 2015 che hanno finalmente portato, con adeguate pressioni, al sopralluogo congiunto Arpa Lazio, Capitaneria di Porto e Polizia Municipale il giorno 5 Novembre 2015!
Al sopralluogo effettuato per il prelievo di campioni da analizzare siamo intervenuti anche noi anche se, con rammarico, espressamente non graditi dal responsabile della pattuglia di Polizia Municipale intervenuta.
Siamo certi che si sia trattato di atteggiamento dovuto alla singola persona ma, come chiarito nell’esposto al Sindaco e al Comandante della Polizia Municipale, con ciò vogliamo ribadire che l’azione di collaborazione delle associazioni territoriali su temi importanti per la salute e l’ambiente, non possono essere messe in discussione da singole persone che indossano una divisa che rappresenta un importante corpo di polizia locale, dimenticando le buone norme comportamentali verso il cittadino. Il volontariato su temi specifici è un prezioso aiuto che porta alle luce problemi presi spesso sottogamba da chi, senza rendersene conto, ignora che segnalazioni ambientali non risolte hanno spesso ripercussioni negative sulla salute dei cittadini.
Siamo ben coscienti della scarsezza di risorse umane del Comune di Pomezia ed è per questo che il coinvolgimento del territorio su queste problematiche può essere molto più incisivo del singolo intervento sporadico che spesso si effettua solo quando avviene l’emergenza. Per emergenza, in questo caso, intendiamo gli interventi effettuati finora quando i liquami sono fuoriusciti dal fosso ed hanno invaso le strade con grande disagio di chi abita quella zona”.
L’associazione replica poi velatamente alle accuse che erano state rivolte contro le azioni intraprese dai volontari stessi soprattutto dai balneari e dagli amministratori comunal, che li avevano accusati di creare allarmismo e allontanare i turisti.
“I nostri comunicati stampa estivi, da qualche anno in qua, nel frenare gli entusiasmi della amministrazioni comunali che si sono susseguite, servivano proprio per creare un minimo di prudenza per i cittadini che si bagnavano nelle zone più vicine ai fossi (spesso anche dentro …) e a creare maggiore attenzione per le amministrazioni e non certo per fare sterili polemiche che non fanno parte del modo di operare della nostra associazione”.
“I problemi si conoscono da tempo – proseguono da Fare Verde – ma, grazie all’ottimo lavoro di corrispondenza effettuato dal Comitato di Quartiere Torvajanica Bassa con tutti i livelli istituzionali interessati, ora sono supportati da documenti. Tutto risolvibile ma è arrivato il momento di metter da parte la superficialità, di individuare i problemi e i soggetti che li devono risolvere. A tutto ciò ci si deve arrivare con un percorso condiviso che porti il territorio ad essere più accorto la prossima estate per avere una situazione costantemente controllata da tutti: Amministrazione, Forze di Polizia, Pescatori, Operatori balneari, Albergatori, Associazioni, Cittadini. E’ interesse di tutti avere un mare veramente in salute”.
Una attenzione elevata di tutti sarebbe una garanzia per i bagnanti e per la qualità del mare e oltretutto aumenterebbe il rischio di chi effettua sversamenti illegali nei fossi. Anche questo è un problema da risolvere definitivamente censendo gli scarichi abusivi e sanzionando i colpevoli. Il Mare è un bene prezioso e dobbiamo tutelarlo tutti iniziando a non sporcarlo e a monitorarlo per allertare subito i Corpi di Polizia preposti che ovviamente però devono essere messi in grado di effettuare interventi immediati”.
“Nell’invito – spiega Giancarlo Lanzone, referente locale di Pomezia per l’associazione – abbiamo chiesto che le informazioni e le analisi dei fossi vengano rese pubbliche, come previsto dalle leggi sulla trasparenza dei dati ambientali, a tutela della salute dei cittadini. In modo particolare devono essere pubblicati nella sezione obbligatoria del sito del Comune “informazioni ambientali” oltre che diffuse attraverso tutti i mezzi utili per raggiungere la popolazione. Il cittadino che non sa è più tranquillo e felice ma non è in grado di salvaguardare la propria salute”.
Le foto inviate dall’associazione a testimonianza di quanto affermato sono state scattate nell’estate 2015 e il 28 Novembre 2015. “Non è cambiato nulla – conclude Lanzone – nonostante la diminuzione di abitanti che gravano sulle fognature. La sensazione visita e olfattiva per chi si reca sul posto rende evidente che gli sversamenti continuano quasi in maniera costante. Ci piace sempre concludere con il motto che contraddistingue la nostra associazione : “L’ambiente non può attendere” e per ambiente noi intendiamo piante, animali e di quest’ultimo genere non dimentichiamo mai soprattutto l’uomo e la sua salute”. - Giuseppe Marrone
Pericolo inquinamento nel fosso a Martin Pescatore, la denuncia di Fare Verde
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