Storie da brividi a Roma, dove la mamma di Elvis Kiiru Munyi ha voluto vedere il punto dove ha perso la vita il proprio figlio. Una situazione da incubo, considerato come sull’asfalto di piazza Re di Roma, dove il ragazzo è stato investito da un autobus in corsa, ancora era presente la sagoma fatta dalla polizia e soprattutto le tracce di sangue legate al drammatico incidente. Una situazione visiva cui la donna non ha retto, considerato come abbia avuto un malore in quegli istanti.
Roma, la mamma porge l’ultimo saluto al figlio investito
Per dare l’ultimo saluto al proprio giovane figlio, la madre era partita dalla Germania, paese dove risiedeva per lavoro. Attimi che sono stati scioccanti, con la donna che non ha retto nel vedere le tracce del figlio deceduto all’incrocio tra via Vercelli e piazza Re di Roma. Forse immaginando il ragazzo travolto dall’autobus, la donna non ha retto al dolore, accasciandosi sull’asfalto e cadendo in una crisi di pianto.
I carabinieri che hanno assistito alla scena straziante, hanno dovuto chiamare un’ambulanza per soccorrere la donna. Fortunatamente, il forte shock non ha reso necessario il trasferimento in ospedale per le sue condizioni di salute. I sanitari, nel possibile, hanno aiutato la signora a rimettersi in piedi, in modo da poter ricordare la memoria di Elvis Kiiru Munyi, ragazzo kenyota di 23 anni e che viveva per motivi di studio a Siena.
Il mistero attorno al lavoro di Elvis e la sua morte
Su Elvis dovranno essere chiarite diverse dinamiche e non solo quelle legate all’incidente. Al momento, gli inquirenti sanno di lui ben poco. Si trovava a Roma per delle pratiche da sbrigare, ma i numerosi scontrini rinvenuti dentro il suo zaino fanno intuire come fosse un rider. Il ragazzo sarebbe morto in servizio, quando attraversando la strada avrebbe avuto un malore così forte da farlo accasciare a terra. Una situazione che, non vista dal guidatore del bus, avrebbe conseguito a farlo investire.
Infatti, dai primi accertamenti, il giovane non sarebbe stato colpito frontalmente, ma bensì lateralmente. Il corpo del ragazzo sarebbe finito schiacciato sotto le ruote posteriori del mezzo, non lasciandogli scampo. Una dinamica plausibile anche con la testimonianza del guidatore del bus, oggi indagato di omicidio stradale, che parla di “aver percepito una sorta di ostacolo sotto il mezzo”.
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