Prorogato fino a fine febbraio 2023 l’obbligo di tampone, da presentare all’imbarco aereo, per tutti i passeggeri in arrivo in Italia dalla Cina.
Obbligo di tampone Covid per chi arriva dalla Cina: arriva l’ordinanza
Negli aeroporti italiani i controlli potranno essere fatti a campione per garantire la sorveglianza genomica delle varianti. Lo prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. Nel provvedimento, in vigore da domani fino al 28 febbraio, è “fortemente raccomandato” l’uso delle mascherine Ffp2 durante il volo e in aeroporto.
“Ai fini della identificazione e del contenimento della diffusione di possibili varianti del virus Sars-Cov-2, a tutti i soggetti in ingresso dalla Repubblica Popolare Cinese – si legge nell’ordinanza – si applica la seguente disciplina: obbligo di presentazione al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli, la certificazione di essersi sottoposti, nelle quarantotto ore antecedenti la partenza dal territorio della Repubblica Popolare Cinese, a un test molecolare o a un test antigenico effettuati per mezzo di tampone con risultato negativo; è fortemente raccomandato l’utilizzo della mascherina Ffp2 o superiore all’interno dei velivoli e delle aerostazioni, soprattutto ai soggetti vulnerabili o con sintomi respiratori”.
Il controllo dei passeggeri cinesi
“Su decisione dell’Autorità Usmaf competente, ai soggetti provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese – si prevede – possono essere eseguiti ulteriori tamponi a campione al momento dell’arrivo all’aeroporto nell’ottica di garantire la sorveglianza genomica per identificare precocemente eventuali varianti”.
“A condizione che non insorgano sintomi di Covid-19, le disposizioni non si applicano ai minori di sei anni, ai membri dell’equipaggio e al personale viaggiante dei mezzi di trasporto di persone e merci, ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell’Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare, compreso quello in rientro dalle missioni internazionali, e delle Forze di Polizia, al personale del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e dei Vigili del fuoco nell’esercizio delle loro funzioni” prevede, infine, l’ordinanza.
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