È stato un risveglio terribile quello di Leonardo. Ha dovuto sapere la verità su quanto è accaduto: i suoi amici, quelli che per lui erano come fratelli, non ci sono più. Lui è l’unico superstite di un incidente che ha devastato cinque famiglie e la stessa Fonte Nuova, che mai si potrà riprendere completamente da una tragedia così grande.
Hanno cercato di proteggerlo per un po’. Finché hanno potuto. I familiari di Leonardo hanno tenuto la televisione spenta e i curiosi lontani. Non volevano che sapesse dalla tv che Valerio, Alessio, Simone, Giulia e Flavia non c’erano più. Dovevano essere loro a dirglielo. Un compito non facile per il papà di Leo che in quell’assurdo incidente ha perso una parte del suo cuore, visto che quei cinque ragazzi erano come figli per lui.
Le prime parole di Leonardo unico sopravvissuto
“Sono sopravvissuto, non so come. Ero al centro, sul sedile posteriore: i corpi dei miei amici mi hanno protetto”. Leonardo sta meglio, almeno fisicamente, ma quanto accaduto e la notizia di essere l’unico superstite devono averlo scioccato. Difficile pensare di riprendere le sue attività come nulla fosse. Perché Leo sta bene e presto verrà dimesso. Come farà a tornare alla routine? Come farà senza avere più i suoi ‘fratelli’, quelli con i quali è cresciuto?
Un dramma che il giovane 21enne si porterà dentro per sempre. Il ricordo di una sera maledetta nella quale, dopo aver festeggiato un compleanno, all’improvviso ha sentito urla, è stato sballottato da una parte all’altra mentre l’auto carambolava, per poi risvegliarsi in un letto di ospedale e scoprire che i suoi 5 amici, quelli di sempre, quelli con i quali trascorreva le giornate più belle sin dall’infanzia, non ci sono più.
In quel letto di ospedale del Sant’Andrea il giovane studente universitario di Scienze Motorie all’Università Pegaso, impegnato nel tempo libero a dare una mano nell’attività di famiglia un’enoteca, deve avere mille pensieri nella testa e tante domande su quanto accaduto. Perché ora ricorda poco di quei terribili, concitati momenti in cui cinque dei suoi migliori amici sono morti. E poi una domanda che come un tarlo torna nella sua testa: “Perché io?”
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