Roma. Sono oltre 100.000 le firme che sono state al momento raccolte, in poco più di 24 ore, per chiamare lo stop definitivo allaviolenza ostetrica così come a tutti quei protocolli che non tengono conto della pesantezza del parto, della fatica e dello stremo delle forze a cui una donna è sottoposta dopo il parto in ospedale. Il caso che ha mosso l’idea è inenarrabile, indicibile: quello del neonato morto all’ospedale Pertini di Roma soffocato dal corpo della madre, letteralmente crollata dalla fatica dopo le lunghe ore di travaglio e dopo il parto. Il papà del neonato, qualche giorno fa, aveva accusato l’ospedale stesso di aver avuto uno scarso riguardo nei confronti della compagna. Un’inchiesta, intanto, è stata aperta e anche indagini interne all’ospedale stesso. I primi resoconti dell’esame autoptico parlano di una morte avvenuta per soffocamento, ma ancora le analisi non sono terminate, e si dovrà aspettare ancora per il verdetto finale. Una cosa è certa: la madre era negativa all’esame tossicologico, volto per scongiurare chiaramente qualsiasi altra concausa dell’evento.
Lanciata petizione dopo la morte del neonato al Pertini
Ora, da poco più di 24 ore è stata lanciata una petizione sul sito Change.org dall’Associazione “Mama Chat”, ed è intitolata “Basta morti inutili e mamme sole! Chiediamo di garantire accompagnatori H24 alla nascita”. La richiesta in questione si rivolge a tutte le strutture ospedaliere, con lo sprono ad aggiornare i protocolli ospedalieri per consentire l’ingresso h24 a un accompagnatore che possa concorrere al situazione post-parto. Con la garanzia di accesso in tutti gli ospedali italiani del partner o di un familiare al momento del parto e durante tutta la degenza.
La pratica del rooming e la richiesta del partner come parte integrante
Infatti, se da una parte è vero che il rooming-in – cioè la pratica che consiste nel lasciare il neonato nella stanza della madre da subito, 24 ore su 24 – è consigliata dalle associazioni per promuovere l’allattamento e l’inestricabile legame tra madre e neonato, è anche vero che le linee guida prevedono che il partner o il familiare prescelto sia fondamentale durante lo stesso evento. Le neomamme, poi, fin troppo spesso si ritrovano da sole in ospedale con il proprio piccolo, e questo per differenti motivi, come ad esempio la presenza in alcuni casi di stanze singole, oppure si pensi ai protocolli del contagio da Covid-19.
L’Associazione e la richiesta
”Chiediamo che i protocolli ospedalieri siano aggiornati e che sia consentito l’ingresso h24 a un accompagnatore, garantendo l’accesso in tutti gli Ospedali Italiani del partner o familiare al momento del parto e durante tutta la degenza”. Questa la richiesta che si trova all’interno della petizione online su Change.org, lanciata da Mama Chat. L’associazione dal 2017 supporta le donne in difficoltà tramite il supporto psicologico e anche in questo caso, dopo la drammatica vicenda del neonato morto al Pertini, ha deciso di farsi sentire.