Ostia. La storia di un cravattaro senza troppi scrupoli, che pur di incassare il proprio bottino pretendeva anche prosciutti e forme di parmigiano, qualora le sue malaugurate vittime non avessero avuto soldi contanti per pagarlo. Debiti pagati a tutti i costi. S.L. è uno strozzino, e non ha nessuna pietà per i suoi ”clienti”. Anche la merce di un alimentari può diventare uno strumento utile per saldare un debito e mettersi in pari con gli interessi maturati. Il tutto per evitare anche di essere pesati e presi a botte. Tuttavia, lo strozzino predilige comunque le banconote, come fanno intendere le sue minacce: ”Ti ammazzo se non mi porti i soldi pezzo di me…a. Lunedì ti imbocco in negozio e non mi dire che non ti ho avvisato”. Questo è quello che si è verificato tra il marzo del 2020 e il novembre del 2021 a Ostia Antica, riportato anche da Repubblica. Ora, il cravattaro S.L. è stato condannato a 6 anni di carcere per usura e lesioni aggravate.
Il titolare nella morsa dello strozzino: pagamenti con formaggi e prosciutto
Ma come si crea la morsa letale dello strozzino? Siamo in pieno lockdown, gli affari per molti crollano, e i clienti degli alimentari comprano solamente lo stretto necessario, senza badare troppo al resto, e senza pernottare neppure più di tanto all’interno, per ovvie ragioni. Così, succede che il titolare di un alimentari si indebita. Le banche non danno credito, ma qualcun altro sì: il cravattaro. Si rende subito disponibile, ed tira fuori dal cappello 50.000 euro per evitare il tracollo del negozio. Ma ad un certo punto la vittima non riesce più a pagare. Così, inizia a farlo con quello che può: formaggi (80 forme di parmigiano, da 500 euro l’una), e almeno 70 prosciutti. In questo modo, stando al valore commerciale dei pezzi, il titolare del negozio era riuscito ad ”onorare” il patto e restituire quasi tutta la somma. Ma all’orizzonte arrivano nuove difficoltà. e così scatta anche la reazione dello strozzino. Nessuna pietà per lui che deve saldare ancora i restanti 10.000 euro circa. La vittima dello strozzinaggio si demoralizza: l’uomo ha solo due possibilità, o regalare tutto allo strozzino oppure reagire.
Il pestaggio e la denuncia: condannato a 6 anni
Qualche tempo dopo, S.L. il 22 ottobre del 2021 fa irruzione nel negozio della vittima. “Ti spacco la capoccia, te taglio la testa, te sfonno proprio sei avvisato, nun sto a scherza”. E ancora: “Ti spezzo le mani e le braccia e non mi dire che non ti ho avvisato”. Alla fine, pesta il titolare. L’uomo è ferito e finisce al pronto soccorso. In quell’istante, si decide per la denuncia. Lo strozzino finisce a processo con una doppia pesatissima accusa. Il penalista avvocato, parte civile in questo processo, si è detto molto soddisfatto per la decisione dei giudici: “Questi processi sono la dimostrazione che se si ha il coraggio di denunciare i risultati arrivano sempre”.