‘Oggi è uno di quei giorni che sarebbe meglio passare a domani’. È un’amica, ma anche l’ex fidanzata di Luca Varani – ucciso nel quartiere Collatino a Roma, durante un party tra alcol e droga nel quale venne ucciso lentamente – , che oggi, 23 gennaio, avrebbe compiuto 30 anni. “Ci siamo conosciuti a 14 anni, eravamo tutti e due del 1993. Oggi avresti dovuto compiere 30 anni”.
Il ricorso dell’amica ed ex fidanzata di Luca
Un dolore, ma anche un amore da adolescente ancora vivo nella ragazza che non dimentica e non vuole dimenticare “un’anima buona”. Nonostante la vita sia andata avanti la ragazza in un post Facebook scrive: “Sono passati 7 anni, ho un’altra vita, un altro amore, un altro futuro a cui pensare, la gente ancora, quando mi incontra mi dice ‘Ma sei tu…’. Sì. Come se la mia vita fosse ferma lì e tutto si riducesse al tuo nome”.
Con semplicità, ma anche testimoniando un profondo legame verso Luca, la cui vita è stata spezzata troppo presto la sua amica scrive ancora: “Volevo farti gli auguri. Come quando ai tuoi 18 anni sono passata sotto casa tua e non te l’ho detto mai, perché in quel periodo non stavamo insieme e siamo diventati maggiorenni l’uno senza l’altro e ora diventiamo 30enni nello stesso modo”.
La ragazza: “Non riesco a pensare che io compirò 30 anni e tu resterai fermo a 23”
Un tormento quello della giovane che dice anche: “Non riesco ancora a venirti a trovare, perché mi sembra ingiusto ed impossibile pensare che ogni anno io ne compio uno in più e tu ne avrai per sempre 23. Avrei cercato di salvarti in ogni modo, se solo l’avessi saputo. Tutti i giorni penso che se avessi avuto la stessa testa di adesso, lo stesso coraggio, t’avrei preso e ti avrei detto ‘Non preoccuparti di nulla, si risolve tutto’.
Avrebbe voluto fare di più, avrebbe voluto rendersi conto del dolore che il 23enne si portava dentro per poterlo aiutare, sostenere. “T’avrei detto che pure se sta’ vita è na merda e sto’ mondo è ingiusto, te meritavi un posto in cui non te saresti sentito sbagliato. Che non dovevi dimostrà a nessuno chi eri, perché te sei stato tutto per me. Te potessi parlà adesso, te direi che me manchi, me manca parlà con na’ persona e non sentimme giudicata, sentimme capita, e non la solita scema che se lamenta de tutto, che a noi oltre all’amore, c’ha legato il dolore. Ma io ero troppo impegnata a guardà il mio pe’ capì che te stavi a sprofondà, ma non l’hai fatto capì a nessuno, perché eri troppo abituato a fa’ a modo tuo. Io però ancora non ho capito perché Luca mio. E non me dò pace. Comunque doveva andare così. Ma era meglio se rimanevi qui con chi t’ha voluto bene veramente.
Oggi t’avrei mostrato la mia vita, e te m’avresti detto ‘E brava, te lo sei meritata’ e l’avresti detto veramente, senza invidia. E mi avresti detto ‘Te meriti una persona che te fa’ felice’. E m’avresti abbracciata forte… Caro Luca, ‘Muore giovane chi è cari agli dei”. Auguri Mascotti’”.
La sentenza pronunciata in Cassazione
Il processo per Varani si è chiuso con una sentenza pronunciata in Cassazione e la condanna a 30 anni di carcere per Manuel Foffo. Un provvedimento nel quale la corte ha scritto nella motivazione: “Varani era stato reso inerme ma non era incosciente, era capace di percepire le sofferenze che gli sono state imposte, in un’agonia di oltre due ore. Una morte lenta e atroce. Si è toccato l’abisso umano”.
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