Sono stati catturati ieri mattina vicino all’ingresso di Villa Pamphilj e ora verranno uccisi. È la sorte riservata agli otto cinghiali catturati in via San Pancrazio all’ingresso del parco pubblico romano. Che dopo essere stati narcotizzati, tra oggi e domani, verranno soppressi.
L’allarme alle forze dell’ordine e l’intervento
L’allarme è scattato alle 5 di ieri mattina e sul posto sono accorsi gli uomini della Polizia locale, gli agenti della polizia di Stato, i carabinieri e gli ispettori dell’Asl per catturare quegli otto esemplari. Tra le proteste degli animalisti la task force intervenuta ha preso e narcotizzato gli animali che dovranno essere uccisi, così come da disposizione regionale. Un provvedimento quest’ultimo che nasce dal piano di contenimento della peste suina e quegli otto ungulati si trovavano troppo vicino alla zona rossa per rischiare. La decisione è presa ‘quegli otto cinghiali, che contano anche dei cuccioli, vanno ammazzati’.
Gli ambientalisti insorgono contro la disposizione che prevede la soppressione
Un iter stabilito dalla Regione che proprio non va giù agli ambientalisti che sono insorti contro la misura gridando: ‘È un’altra strage’. Ma gli avvistamenti a Villa Pamphilj negli ultimi giorni erano stati davvero tanti. Talmente tanti da aver indotto gli uomini della Polizia locale a chiudere i cancelli con lucchetti. La paura dei cittadini circa la presenza dei cinghiali resta tanta, a parte l’ulteriore preoccupazione per la Peste suina.
Si pensava che il problema fosse risolto, anche perché dal Municipio XII si stava studiando un modo per allontanare gli animali dall’area protetta con un metodo indolore. Una misura di allontanamento che non si è potuta attuare visto che nelle prime ore di ieri i centralini delle forze dell’ordine hanno iniziato a suonare per segnalare la presenza di ben otto esemplari nei pressi del parco pubblico. È così che è scattata l’operazione per fermare, narcotizzare e uccidere quegli otto ungulati.