I cinghiali a Roma non se la passano bene, soprattutto dalla giornata di ieri, mercoledì 18 gennaio 2023. Dopo la recente chiusura di alcune entrante a Villa Pamphilj, che non ha mancato di generare scalpore nel quartiere, perché le entrate erano state inibite proprio per le presenza di ungulati, nella tarda mattinata di ieri, si è arrivati all’apice di questo clima di tensione che rischia di abbattersi su tutta la città di Roma. Una task force è arrivata in Villa per narcotizzare e portare via diversi esemplari che, secondo il protocollo tradizionale, dovranno essere abbattuti. In realtà, però, come da comunicati recenti, gli esemplari catturati verranno portati anzitutto in apposite cliniche veterinarie, per verificare se abbiano o meno la peste suina. Proprio quegli esemplari che erano alla ricerca delle prelibate ghiande di Villa Pamphilj.
Cinghiali a Villa Pamphilj, iniziano le narcotizzazioni
Come ci comunicano dall’Associzione La sfattoria degli ultimi, alcuni esemplari di cinghiale a Villa Pamphilj sarebbero stati narcotizzati per l’abbattimento nelle ultime ore. Come loro stessi dichiarano anche su Facebook si sarebbe trattato di una vera e propria ”caccia grossa”, in quanto sarebbero stati catturati almeno 11 esemplari durante le incursioni alla Villa. Gli animalisti non ci stanno, e come scrive qualche utente: ”Preferiscono uccidere invece di trovare altre soluzioni. Io, ad esempio, sono per la sterilizzazione”. Il fatto è stato commentato anche da Elio Tomasetti, il presidente del XII Municipio che comprende proprio Villa Pamphilj: “La cattura dei cinghiali è stata condotta in sicurezza e nessun animale è stato ucciso. Gli esemplari catturati sono stati portati presso cliniche veterinarie dove adesso verranno analizzati per capire se sono malati di peste suina”. Per l’Associazione si tratterebbe di 11 esemplari, mentre altre fonti parlano di 8 esemplari.
11 esemplari, tra cui diversi cuccioli
”Schieramento di carabinieri e polizia municipale stamattina presto a Villa Doria Pamphilj davanti l’ingresso su via di San Pancrazio. Un frequentatore riferisce di aver saputo che la “battuta” riguardava “11 cinghiali, 3 adulti e 8 cuccioli, circondati dai carabinieri”. Questo è il comunicato che arriva anche dall’Organizzazione internazionale protezione animali, Oipa, il cui Ufficio legale è pronto a chiedere l’accesso agli atti per essere informati nel dettaglio sulle procedure seguite e sul destino degli animali. Insomma, il clima venutosi a creare non è certamente dei migliori, e l’abbattimento forzato è sempre una soluzione grezza, incivile e soprattutto drastica. Il problema c’è, è inevitabile, ma le battaglie degli animalisti puntano a sottolineare che non possono essere gli animali, soprattutto i cuccioli, a pagare anni e anni di danni creati e perpetrati dall’uomo, soprattutto in considerazione di una gestione non proprio lineare del problema dei rifiuti capitolini, la principale attrazione per gli animali selvatici.
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L’Oipa: ”Necessaria corretta raccolta dei rifiuti”
Come l’Oipa ha dichiarato in questi giorni: “Per arginare il fenomeno la politica dovrebbe adottare azioni di prevenzione come la pulizia del territorio, la corretta raccolta dei rifiuti, l’uso di dissuasori, fino alla sterilizzazione farmacologica, oggi allo studio del Ministero della Salute”, ribadisce, ancora una volta, il responsabile Fauna selvatica dell’Oipa, Alessandro Piacenza. “Quanto agli esemplari che si vogliono “rimuovere” dall’abitato, chiediamo che siano trasferiti in rifugi e santuari e non abbattuti, nel rispetto della loro vita e anche dell’articolo 9 della Costituzione che tutela anche gli animali”.
(Foto di Repertorio)
Cinghiali a Roma, la Polizia Locale chiude gli ingressi di Villa Pamphilj