Le aveva giurato di essere cambiato tante volte, ma ogni volta poi le cose tornavano come prima. Una spirale che non lasciava intravedere il fondo, nella quale vittime e carnefici alla fine hanno avuto tutti un triste destino. Emergono i particolari del suicidio del 51enne di Velletri che domenica mattina si è tolto la vita dopo l’ennesima lite con la moglie, picchiata brutalmente al punto che la donna era dovuta scappare di casa insieme alle figlie. Ma, prima, aveva chiamato i carabinieri, per denunciare la violenta aggressione da parte del coniuge.
E, forse in un momento di pentimento, oppure per paura delle conseguenze di quanto fatto poche ore prima, lui ha deciso di farla finita, impiccandosi nel portico della sua abitazione in via Colle Perino, a Velletri. La scoperta al mattino della domenica, da parte di una vicina di casa, aprendo le finestre della sua casa.
Le violenze continue
L’uomo da tempo picchiava e maltrattava la moglie e le figlie. Qualche giorno fa le aveva messo le mani al collo, rischiando di strangolarla. Lei voleva porre fine a quella relazione così malsana, ma il 51enne aveva chiesto scusa, dicendo che si sarebbe controllato. Poi, la notte tra sabato e domenica, un’altra lite. E lui di nuovo aveva alzato le mani, riempiendola di lividi. Stavolta la donna, una 48enne, aveva chiamato i carabinieri. Che l’avevano fatta andare al pronto soccorso, all’ospedale S. Giuseppe, per farla refertare.
L’uomo aveva provato a contattarla per tutta la notte, ma la moglie non aveva voluto cedere alle richieste dell’uomo e, invece di tornare a casa, è andata da alcuni parenti. E il 51enne probabilmente non ha retto al peso di quanto aveva fatto, forse rendendosi conto di aver esagerato. Poco prima dell’alba ha preso una corda, è uscito nel portico e si è impiccato. Sono stati gli stessi carabinieri della Compagnia di Velletri a fare il sopralluogo e a porre sotto sequestro l’abitazione, su richiesta del magistrato. Che si tratti di un suicidio è indubbio. Ma il pm ha voluto cristallizzare la scena della tragedia, almeno fino a quando non arriveranno i risultati dell’autopsia. La salma dell’uomo è stata portata presso l’istituto di medicina legale di Tor Vergata a Roma.